Siamo entrati nel suo studio. Due poster appesi alla parete: uno con Totò e Peppino, l'altro con Falcone e Borsellino. "Insomma, la commedia e la tragedia in Italia", ci spiega. Sulla scrivania l'ultimo numero del
Bif, vicino al Prontuario farmaceutico e a un taccuino con appunti sparsi. È dell'idea che ormai la televisione serve a guardare la pubblicità: "l'unica priva di conflitto di interessi". Il suo più grande rammarico? Non riuscire a lavorare e vivere nella terra che più ama... Quale sarà?
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