Ci racconta che ha avuto più cattivi maestri che buoni. Tra i medici, i migliori sono quelli che parlano in modo tale da rendere inutile il registratore. Il suo primo "esame" è stato una corsa in bicicletta. "Nel 1975, in seguito alla chiusura del settimanale
Tempo, ero rimasto senza lavoro: contemporaneamente una delle prime riviste di salute per il grande pubblico cercava un redattore. Il direttore della rivista era un fervido cicloamatore e io, per conoscerlo, ho partecipato a una competizione cui anche lui era iscritto. Sono arrivato al traguardo qualche minuto dopo il direttore ma con un tempo discreto e puntualmente è arrivata anche l'assunzione. Così ho cominciato a scrivere di medicina".
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Dall’esperienza alla cura