Autore

Geddes da Filicaia, Marco

Medico, è stato direttore sanitario del Presidio Ospedaliero Firenze centro dell’Azienda sanitaria di Firenze e dell’Istituto Nazionale Tumori di Genova; vice presidente del Consiglio Superiore di Sanità, assessore alla Sanità e servizi sociali del Comune di Firenze.

    Medico e bibliofilo fiorentino

    “Scrivo con grande fatica, non sono uno scrittore rapido”, racconta nel suo ritratto Marco Geddes da Filicaia, medico epidemiologo che ha ricoperto cariche importanti nella sanità pubblica. “Mi avvantaggio grazie a una qualche sistematicità nel raccogliere e schedare articoli, rassegne stampa, ritagli di giornali, foto eccetera”. Proprio dalla necessità di riordinare queste raccolte meticolose e gli appunti scritti con la stilografica (“il movimento manuale ha connessione con il cervello, nell’area ideativa”) sono nati i suoi libri per documentare, per riflettere sulle priorità per una sanità equa e sostenibile e per tenere traccia dell’evolversi degli avvenimenti e delle conoscenze. | Continua...

    Attendere chi, attendere cosa? Dove?

    Ora le liste di attesa sono presenti dappertutto: sono fisiche, virtuali, orali, scritte sulle agende, informatizzate. Ma l’attesa genera sempre apprensione, specie un’attesa per qualche cosa che riguarda la propria salute. E le attese punteggiano il percorso di cura, scrive Marco Geddes da Filicaia. Prima di circoscrivere il tema del libro Liste di attesa in sanità, che si basa su un’esperienza reale, portata avanti per anni nella realtà di un’Azienda sanitaria, diamo un’occhiata a dove e – se la disponibilità di dati lo consente – a quanto si attende. | Continua...

    Parole in libertà: o tutto il contrario?

    Su Va’ Pensiero, Slow Medicine e l’Associazione Alessandro Liberati – Network Italiano Cochrane si sono confrontati su due decreti di legge molto discussi in ambito sanitario: il primo chiama in causa l’appropriatezza per limitare la prescrizione di prestazioni e l’altro la responsabilità professionale in medicina. Teniamo aperto questo dialogo interrogandoci sul reale peso delle linee-guida e dell’informazione (auspicabilmente indipendente) delle scelte dei professionisti sanitari. | Continua...

    Paziente o assistito?

    Il termine “paziente” non esisterà più. Al suo posto leggeremo “persona assistita” nel codice deontologico dei medici. Una proposta di cambiamento che sollevato un ampio dibattito. Secondo Paolo Misericordia “il termine ‘persona assistita’ cerca di rappresentare un rapporto contrattuale con un malato è sempre più partecipe e critico rispetto alle decisioni che vengono prese per la sua salute”. Mentre Marco Geddes da Filicaia difende il “paziente” per la rilevanza che attribuisce all’uso delle parole in Sanità. | Continua...

    Il senso delle parole in sanità

    Non vuole essere un lemmario. Ma una riflessione sul senso delle parole che prendono vita nella relazione tra il paziente e il medico, tra la persona e il sistema sanitario. E che spesso sono utilizzate in modo approssimativo, casuale, sbadato quando invece un uso corretto permetterebbe di avvicinarsi alle cose con discrezione e attenzione, col rispetto. Come spiega Marco Geddes da Filicaia, autore di Cliente, paziente, persona, “la sanità è un mondo di segni, di significati e quindi di parole da ascoltare, da interpretare. Questo libro ne offre una piccola scelta per chi nella sanità lavora e per chi entra in contatto con tale ‘pianeta’.” Pagine da leggere con leggerezza… | Continua...

    Fare Audit

    “L’Audit serve a condividere le regole”, sintetizza Marco Geddes da Filicaia, citando la teoria di Adam Smith secondo cui i pirati per garantirsi il successo si erano dati una governance fatta di regole condivise. Nel Governo clinico i “pirati” sono i clinici. E l’Audit andrebbe usato - in maniera partecipativa e non gerarchica - per valutare non solo l’errore ma anche la qualità dell'assistenza e l’adeguatezza dei comportamenti. | Continua...