Non è certamente uno psichiatra di ghiaccio. Per
Stefan Priebe il lavoro clinico non può prescindere dalle emozioni e deve attingere ad ogni possibile risorsa personale per poter entrare in relazione con i pazienti. I suoi scrittori preferiti: Joseph Roth per il senso malinconico ma gioioso di tolleranza e comprensione, e W. G. Sebald che, narrando le esperienze umane, "dice di più di qualsiasi trattato di psichiatria…". Priebe ama ascoltare la musica da camera di Schubert o le cantate di Verdi, ma anche le canzoni di Lucio Dalla o dei Comedian Harmonists. E alla "fantatecnologia" chiede qualcosa che lo trasporti altrove senza dover per forza spostarsi fisicamente…
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