- Descrizione
Descrizione
La guerra scatenata dall’invasione russa in Ucraina ha sollevato numerosi interrogativi, discussioni e dilemmi: chi non rifiuta a priori l’idea dell’uso della violenza, anche militare, si trova a riflettere attentamente su quale posizione assumere rispetto a questa grave crisi. In simili situazioni è facile farsi condizionare dalle emozioni o dalla propaganda, è perciò particolarmente importante affidarsi a una guida che aiuti a individuare un posizionamento genuinamente umanitario, non solo rispetto alla guerra in corso in Ucraina, ma in generale sul militarismo nel XXI secolo. Quella proposta dall’epidemiologo Fateh-Moghadam in questo testo si basa sulle evidenze scientifiche e applica un metodo e dei chiari criteri per arrivare a una decisione.
A partire dall’analisi dei conflitti da un punto di vista sanitario, vale a dire quello della difesa e della promozione della salute intesa come benessere fisico, psichico e sociale delle persone, il libro prefigura un percorso di fuoriuscita dall’attuale disordine globale verso un mondo più pacifico, resiliente ai cambiamenti climatici e con salute e benessere per tutti. Per condividere tale percorso non occorre essere medici o infermieri, ma chi esercita una professione sanitaria ha una ragione in più per farlo, per coerenza con i principi e i doveri della propria professione. In particolare l’epidemiologia e la sanità pubblica hanno un ruolo fondamentale: contribuire a colmare il vuoto informativo relativo all’impatto sulla salute e sull’ambiente provocati dalla guerra, per rafforzare il potere decisionale dell’intera società nella valutazione dell’opportunità della partecipazione diretta o indiretta a un conflitto armato. Non solo prima che venga compiuta la scelta, ma anche per poterne correggere il corso intrapreso.