- Descrizione
Descrizione
Bellissimi oggetti, figure mitologiche e leggendarie, saggi ed eroi, tutte immagini dell’antichità, affollavano le stanze di Freud, accanto a foto dei suoi maestri di scienza e di medicina e delle sue muse femminili. Entrare in queste stanze significa incontrare il “Parnaso” e la “Scuola di Atene” che Freud costruì per se stesso traendoli da uno civiltà che interpretò così profondamente – e che egli stesso, forse più di chiunque altro, ha finito per rappresentare. Non si tratta, tuttavia, di un’opera puramente commemorativa, e la bellezza delle immagini – in sé compiuta – non è il suo solo fascino. Si tratta, invece, di un testo a più voci di storici, storici dell’arte, letterati e filosofi, più un solo psicoanalista (M. Bergmonn), che ci parlano dell’incontro emozionante e felice di Sigmund Freud con l’arte, in un indissolubile intreccio di avventura intellettuale e di intimi affetti.