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Descrizione
Come si possono riconoscere le diverse espressioni delle patologie legate al comportamento alimentare? E come intervenire per aiutare i bambini, e le loro famiglie, nella difficile ricostruzione di un rapporto sereno con il cibo? Un testo rivolto a educatori, pediatri e operatori della salute, per rispondere a queste domande, prestando una particolare attenzione al Disturbo selettivo dell’alimentazione e alle sue connessioni con eventi di vita traumatici e con l’autismo. Le trame della cura educativa si intrecciano tra le storie di questo libro, storie di mamme e di papà, di bambini e bambine, dei loro insegnanti e degli operatori che li seguono. Il titolo del libro, derivante da un omonimo progetto (sviluppato nell’Ambulatorio per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Umbertide) si riferisce a un trattamento in cui si usa il cibo come mediatore di relazione: madri, padri, bambini giocano con i terapeuti, in gruppo, mettendo le mani in pasta per rinnovare relazioni che la patologia del cibo ha interrotto.
“Questo libro nasce da un’osservazione partecipante sull’interiorizzazione dei modelli e degli imperativi alimentari nell’infanzia e nella prima adolescenza. Si tratta di un lavoro importante, tanto più prezioso in un contesto, come quello contemporaneo, in cui il rapporto con il cibo diventa il grande trasduttore di codici, il signifiant flottant di un’inquietudine epidemica che ha nella tavola la sua scena primaria.”
Dalla Prefazione di Marino Niola
- Indice, prefazione, introduzione (PDF: 70 Kb)
- L'Espresso online, 14.03.2019
- L'Espresso online, 12.03.2019
- ELLE, marzo 2019 (PDF: 150 Kb)
- Il Venerdì di Repubblica, 14.09.2018 (PDF: 210 Kb)
- Corriere dell'Umbria, 28.06.2018 (PDF: 125 Kb)
- nostrofiglio.it, 18.06.2018
- Il Venerdì di Repubblica, 01.06.2018 (PDF: 185 Kb)
- Repubblica.it, 31.05.2018
- la Repubblica, 22.05.2018 (PDF: 70 Kb)