Il rapido sviluppo dell’armamentario diagnostico ha modificato le soglie che definiscono la “normalità” e ha “creato” nuove malattie. La sovradiagnosi nasconde sicuramente interessi economici e comporta costi elevati per il sistema sanitario. Ma è anche il risultato di un sistema di relazioni di cura nel quale è sempre più difficile dire “non si sa se serve” o “non serve”, ha spiegato Carlo Saitto in una sessione del congresso nazionale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia realizzata in collaborazione con l’Associazione Alessandro Liberati.
Il punto di partenza per limitare i danni è mettersi d’accordo sul senso delle parole: quali sono le condizioni etichettabili come “malattia” meritevoli di una diagnosi e quindi di un trattamento efficace?
Una buona lettura per inquadrare il problema degli eccessi in Sanità è l’edizione italiana Sovradiagnosi di Gilbert Welch, a cura di Laura Amato e Marina Davoli.
In primo piano
Che cos’è la sovradiagnosi?
Il rapido sviluppo dell’armamentario diagnostico ha modificato le soglie che definiscono la “normalità” e ha “creato” nuove malattie. La sovradiagnosi nasconde sicuramente interessi economici e comporta costi elevati per il sistema sanitario. Ma è anche il risultato di un sistema di relazioni di cura nel quale è sempre più difficile dire “non si sa se serve” o “non serve”, ha spiegato Carlo Saitto in una sessione del congresso nazionale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia realizzata in collaborazione con l’Associazione Alessandro Liberati.
Il punto di partenza per limitare i danni è mettersi d’accordo sul senso delle parole: quali sono le condizioni etichettabili come “malattia” meritevoli di una diagnosi e quindi di un trattamento efficace?
Una buona lettura per inquadrare il problema degli eccessi in Sanità è l’edizione italiana Sovradiagnosi di Gilbert Welch, a cura di Laura Amato e Marina Davoli.
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