Come è cambiata la figura del bibliotecario biomedico negli ultimi anni?
Da quando ho iniziato a lavorare nel 1989 il ruolo del bibliotecario biomedico è cambiato molto nel campo dell’assistenza sanitaria e nel corso degli ultimi anni continua a cambiare. Viene data molta più enfasi all’insegnamento e alla ricerca. I bibliotecari biomedici fanno parte di team di clinici per aiutarli a trovare informazioni e ad eseguire una ricerca bibliografica su Medline e su altre fonti di informazioni biomediche. Inoltre, insegnano agli studenti di medicina come funziona il mondo dell’informazione. Questo duplice ruolo di insegnamento e di ricerca è sempre stato importante ma sembra esserlo diventato sempre di più negli ultimi anni.
Vi state confrontando con nuove necessità informative da parte di medici e infermieri?
I bisogni informativi dei medici e infermieri, come dei farmacisti, sono piuttosto complessi. Questo è principalmente dovuto alla pratica medica e infermieristica basata sulle evidenze ma anche all’uso di internet e delle tecnologie dell’informazione. Anche l’iPhone e i dispositivi mobili hanno influenzato la tipologia di esigenze informative espresse da medici, infermieri e farmacisti nelle biblioteche biomediche di tutto il mondo. Penso che Google e altri motori di ricerca su Internet abbiano facilitato la ricerca di informazioni, ma non è sempre facile consultare i database come Medline, Embase, CINAHL e la Cochrane Library per trovare pubblicazioni e revisioni relative alla ricerca basate sulle evidenze. Quindi i bibliotecari biomedici insegnano ai professionisti sanitari come cercare in modo efficiente queste evidenze.
Stando alla sua esperienza qual è il point-of-care tool più utile ai clinici?
Dipende da quali point-of-care tool sono disponibili. Generalmente ai clinici indaffarati mi piace indicare delle alternative, sicuramente UpToDate, se lo conoscono, oppure DynaMed e PubMed Clinical Queries. Inoltre cerco di mettere in evidenza come una ricerca ben condotta nella Cochrane Library possa svolgere la funzione di point-of-care tool.
Se l’EBM è davvero un movimento in crisi, potrebbe in parte dipendere dalla qualità dei dati medici?
Sono dell’idea che il movimento dell’evidence-based sia sotto esame e che per questo supererà la crisi. In Canada e negli Stati Uniti è in atto un processo continuo di miglioramento circa le modalità con cui ospedali e istituzioni sanitarie ottengono informazioni e dati su pazienti e servizi sanitari Questo processo dovrà proseguire perché possa migliorare l’intero approccio con cui si prendono le decisioni in sanità. Per essere in grado di verificare i dati, abbiamo bisogno di reti e sistemi informatici efficienti e solidi e questo è il terreno dove l’informatica sanitaria e la medicina basata sulle evidenze possono collaborare a nuovi progetti.
Qual è la principale sfida dei bibliotecari medici per garantire lunga vita all’EBM?
La principale sfida per i bibliotecari medici è garantire che le strategie di ricerca usate per scovare trial clinici randomizzati e revisioni sistematiche siano ben costruite e riproducibili. La mia speranza è che i bibliotecari medici continuino ad essere riconosciuti come figure di esperti in questo settore. Per trovare le revisioni sistematiche c’è bisogno di bibliotecari biomedici e “cercatori” esperti.
Qual è il ruolo chiave dei bibliotecari medici per una pratica basata sulle evidenze?
Il loro ruolo chiave nella pratica basata sulle evidenze è garantire rigore scientifico nel cercare le prove e far sì che le capacità dell’esperto siano impiegate nel processo di reperimento delle informazioni e gestire le citazioni (e i dati) che emergono dalle ricerche. L’intero ciclo accademico di comunicazione comporta solide pratiche di gestione delle informazioni: quindi, fai amicizia con il bibliotecario medico della tua zona.
How is the role of biomedical librarian changing in the past few years?
The role of the biomedical librarian has changed a lot in health care since I started in the field in 1989 and over the last few years it has continued to change. There is more emphasis on teaching and research. Biomedical librarians are part of clinical teams, helping clinicians find information and search Medline and other medical information sources and they teach medical students how to function in the information universe. These teaching and research roles have always been important but they seem to be more important in 2015 than even five years ago.
Are you facing new information needs expressed by medical doctors and nurses?
The information needs of medical doctors and nurses, as well as pharmacists, are quite complex and this is due mainly to the practice of evidence-based medicine and nursing but also due to the Internet and information technologies. The iPhone and mobile devices also have influenced the types of information needs expressed by doctors, nurses and pharmacists in biomedical libraries the world over. I feel that Google and other search engines on the Internet have made it easy to find information but evidence-based research reviews and articles are not always easy to find in our databases such as Medline, Embase, CINAHL and the Cochrane Library. Biomedical librarians teach health professionals how to search efficiently for this evidence.
From your experience, what is the most useful point-of-care toll for clinicians?
It depends on what tool is available. Generally, I like to point out alternatives to busy physicians so if they know about UpToDate. I might also show them DynaMed and PubMed Clinical Queries. I also try to point out the value of doing searches well in the Cochrane Library which can serve as a point of care tool.
If the EBM is really a movement in crisis it might depend in part on the quality of medical records?
The evidence-based movement is under scrutiny and will therefore weather the crisis, I think. In Canada and the United States, there is a continual improvement process in how hospitals and health care institutions capture patient and health services information and data. That will have to continue to happen to improve the overall approach to health care decision-making. To be able to do data audits, we need robust, efficient computer networks and systems which is where health care informatics and evidence-based medicine can partner on new initiatives.
Which is the main challenge facing medical librarians to ensure the long life of EBM?
The main challenge facing medical librarians is to ensure that search strategies used to inform randomized controlled trials and systematic reviews are well-constructed and reproducible. My hope is that medical librarians will continue to be recognized as the experts in this area. Systematic reviews need expert searchers and biomedical librarians.
Which is the key role of medical librarians in evidence based practice?
The key role of health librarians in evidence-based practice is to ensure scientific rigour in searching, and to bring expert skills to bear on the process of finding the research and managing the citations (and data) that arise from searches. The entire scholarly communications cycle involves sound information management practices: so, make friends with your local health science librarian.
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Come è cambiata la figura del bibliotecario biomedico negli ultimi anni?
Da quando ho iniziato a lavorare nel 1989 il ruolo del bibliotecario biomedico è cambiato molto nel campo dell’assistenza sanitaria e nel corso degli ultimi anni continua a cambiare. Viene data molta più enfasi all’insegnamento e alla ricerca. I bibliotecari biomedici fanno parte di team di clinici per aiutarli a trovare informazioni e ad eseguire una ricerca bibliografica su Medline e su altre fonti di informazioni biomediche. Inoltre, insegnano agli studenti di medicina come funziona il mondo dell’informazione. Questo duplice ruolo di insegnamento e di ricerca è sempre stato importante ma sembra esserlo diventato sempre di più negli ultimi anni.
Vi state confrontando con nuove necessità informative da parte di medici e infermieri?
I bisogni informativi dei medici e infermieri, come dei farmacisti, sono piuttosto complessi. Questo è principalmente dovuto alla pratica medica e infermieristica basata sulle evidenze ma anche all’uso di internet e delle tecnologie dell’informazione. Anche l’iPhone e i dispositivi mobili hanno influenzato la tipologia di esigenze informative espresse da medici, infermieri e farmacisti nelle biblioteche biomediche di tutto il mondo. Penso che Google e altri motori di ricerca su Internet abbiano facilitato la ricerca di informazioni, ma non è sempre facile consultare i database come Medline, Embase, CINAHL e la Cochrane Library per trovare pubblicazioni e revisioni relative alla ricerca basate sulle evidenze. Quindi i bibliotecari biomedici insegnano ai professionisti sanitari come cercare in modo efficiente queste evidenze.
Stando alla sua esperienza qual è il point-of-care tool più utile ai clinici?
Dipende da quali point-of-care tool sono disponibili. Generalmente ai clinici indaffarati mi piace indicare delle alternative, sicuramente UpToDate, se lo conoscono, oppure DynaMed e PubMed Clinical Queries. Inoltre cerco di mettere in evidenza come una ricerca ben condotta nella Cochrane Library possa svolgere la funzione di point-of-care tool.
Se l’EBM è davvero un movimento in crisi, potrebbe in parte dipendere dalla qualità dei dati medici?
Sono dell’idea che il movimento dell’evidence-based sia sotto esame e che per questo supererà la crisi. In Canada e negli Stati Uniti è in atto un processo continuo di miglioramento circa le modalità con cui ospedali e istituzioni sanitarie ottengono informazioni e dati su pazienti e servizi sanitari Questo processo dovrà proseguire perché possa migliorare l’intero approccio con cui si prendono le decisioni in sanità. Per essere in grado di verificare i dati, abbiamo bisogno di reti e sistemi informatici efficienti e solidi e questo è il terreno dove l’informatica sanitaria e la medicina basata sulle evidenze possono collaborare a nuovi progetti.
Qual è la principale sfida dei bibliotecari medici per garantire lunga vita all’EBM?
La principale sfida per i bibliotecari medici è garantire che le strategie di ricerca usate per scovare trial clinici randomizzati e revisioni sistematiche siano ben costruite e riproducibili. La mia speranza è che i bibliotecari medici continuino ad essere riconosciuti come figure di esperti in questo settore. Per trovare le revisioni sistematiche c’è bisogno di bibliotecari biomedici e “cercatori” esperti.
Qual è il ruolo chiave dei bibliotecari medici per una pratica basata sulle evidenze?
Il loro ruolo chiave nella pratica basata sulle evidenze è garantire rigore scientifico nel cercare le prove e far sì che le capacità dell’esperto siano impiegate nel processo di reperimento delle informazioni e gestire le citazioni (e i dati) che emergono dalle ricerche. L’intero ciclo accademico di comunicazione comporta solide pratiche di gestione delle informazioni: quindi, fai amicizia con il bibliotecario medico della tua zona.
How is the role of biomedical librarian changing in the past few years?
The role of the biomedical librarian has changed a lot in health care since I started in the field in 1989 and over the last few years it has continued to change. There is more emphasis on teaching and research. Biomedical librarians are part of clinical teams, helping clinicians find information and search Medline and other medical information sources and they teach medical students how to function in the information universe. These teaching and research roles have always been important but they seem to be more important in 2015 than even five years ago.
Are you facing new information needs expressed by medical doctors and nurses?
The information needs of medical doctors and nurses, as well as pharmacists, are quite complex and this is due mainly to the practice of evidence-based medicine and nursing but also due to the Internet and information technologies. The iPhone and mobile devices also have influenced the types of information needs expressed by doctors, nurses and pharmacists in biomedical libraries the world over. I feel that Google and other search engines on the Internet have made it easy to find information but evidence-based research reviews and articles are not always easy to find in our databases such as Medline, Embase, CINAHL and the Cochrane Library. Biomedical librarians teach health professionals how to search efficiently for this evidence.
From your experience, what is the most useful point-of-care toll for clinicians?
It depends on what tool is available. Generally, I like to point out alternatives to busy physicians so if they know about UpToDate. I might also show them DynaMed and PubMed Clinical Queries. I also try to point out the value of doing searches well in the Cochrane Library which can serve as a point of care tool.
If the EBM is really a movement in crisis it might depend in part on the quality of medical records?
The evidence-based movement is under scrutiny and will therefore weather the crisis, I think. In Canada and the United States, there is a continual improvement process in how hospitals and health care institutions capture patient and health services information and data. That will have to continue to happen to improve the overall approach to health care decision-making. To be able to do data audits, we need robust, efficient computer networks and systems which is where health care informatics and evidence-based medicine can partner on new initiatives.
Which is the main challenge facing medical librarians to ensure the long life of EBM?
The main challenge facing medical librarians is to ensure that search strategies used to inform randomized controlled trials and systematic reviews are well-constructed and reproducible. My hope is that medical librarians will continue to be recognized as the experts in this area. Systematic reviews need expert searchers and biomedical librarians.
Which is the key role of medical librarians in evidence based practice?
The key role of health librarians in evidence-based practice is to ensure scientific rigour in searching, and to bring expert skills to bear on the process of finding the research and managing the citations (and data) that arise from searches. The entire scholarly communications cycle involves sound information management practices: so, make friends with your local health science librarian.