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Il coraggio di innovare

Zingaretti“Immagina un nuovo inizio” lo slogan della sua campagna elettorale. In effetti, compito di un leader politico è interpretare la realtà e far sognare i cittadini per disegnare insieme un futuro migliore. Ora quali sono le azioni più significative che pensa di realizzare nei vari settori per dare una risposta concreta alle aspettative della gente del Lazio?

Le prime risposte le abbiamo già date e vanno nella direzione che avevamo indicato prima del voto: risparmi sulle spese inutili, riorganizzazione della macchina amministrativa, rilancio del tessuto produttivo e attenzione alle politiche sociali.
L’atto più importante, finora, è stato l’approvazione del bilancio 2013. Si tratta di un bilancio tecnico, visti i pochi giorni a disposizione. Con la manovra finanziaria, però, abbiamo già voluto dare alcuni segnali importanti: abbiamo trovato ulteriori 8 milioni di euro per i servizi sociali e 500.000 euro per l’internazionalizzazione delle imprese. E insieme al bilancio abbiamo approvato un collegato che contiene un pacchetto di misure che ci consentirà di risparmiare nei prossimi 3 anni ben 230 milioni di euro. È solo un primo passo, ma abbiamo intrapreso una strada che porterà più rigore e più efficienza nella Regione.

Nel suo programma spiccava l’affermazione che in un’epoca di crisi ci sono due strade: quella dei tagli che “non guarda in faccia a nessuno” e quella dell’innovazione che fa risparmiare e migliora la qualità dei servizi. Come pensa di conciliare le due esigenze di assicurare servizi efficienti tagliando pesantemente i costi? In altre parole qual è il metodo per ridurre il deficit, abbassando la pressione fiscale e garantendo l’assistenza degna di un Paese civile?

Io dico che la partita si gioca tutta sulla nostra capacità di cambiare radicalmente il modo con cui la Regione utilizza le proprie risorse. Serve il coraggio di innovare. E il caso della sanità è emblematico. Bisogna uscire subito dalla logica dei tagli lineari e puntare, invece, a ottimizzare le risorse e a eliminare ogni sacca di spreco. È possibile costruire un sistema sanitario trasparente e libero dalla pressione dei poteri organizzati e della politica: questo produrrà efficienza e risparmi. Un esempio che posso fare è quello delle Case della salute: abbiamo programmato di aprirne 20 nei prossimi tre anni. Si tratta di strutture polifunzionali che alleggeriranno il peso che oggi grava quasi esclusivamente sugli ospedali, sia a livello di erogazione delle cure che come spesa.

Costruire questo nuovo tipo di sanità ha un costo ridottissimo nel bilancio, ma produce enormi risparmi e dà nuovi servizi ai cittadini. Questa deve essere la strada. Dopo la giustissima eliminazione dell’ASP (Agenzia di Sanità Pubblica), quali saranno le ulteriori azioni ‘traumatiche’ che verranno realizzate nel corso della discussione sul bilancio regionale?

Credo che al Lazio non servano azioni traumatiche, ma scelte razionali. Il pacchetto che abbiamo presentato con il bilancio ne contiene alcune: abbatteremo le spese del Consiglio regionale di 54,8 milioni di euro nei prossimi tre anni, quelle di funzionamento dell’amministrazione di 23 milioni, con riordino delle società e agenzie regionali risparmieremo 128 milioni. Se andiamo a vedere nel particolare dove siamo andati a tagliare – dai contributi ai gruppi del Consiglio fino alle auto blu – ci possiamo rendere conto della quantità di sprechi che negli anni si sono accumulati dentro la nostra amministrazione. Ma queste prime misure devono essere considerate solo l’inizio di un processo di razionalizzazione: ho avuto modo di parlare con i tecnici del bilancio e mi sono reso conto che semplicemente innovando nella gestione di alcuni servizi – pensiamo, per esempio, alla telefonia – possiamo ottenere ancora enormi risparmi. Tutte risorse che vanno rimesse a disposizione delle imprese e dei cittadini del Lazio.

Il Presidente Napolitano ha firmato il decreto legge recante disposizioni urgenti per i pagamenti dei debiti scaduti della Pubblica Amministrazione per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali. In tutto 40 miliardi di euro, di cui 14 destinati alla sanità (5 miliardi come anticipo di liquidità per il 2013). Che impatto avrà questo sui creditori del servizio sanitario della Regione Lazio? E quali saranno i criteri operativi?

Con i tecnici del bilancio abbiamo fatto una stima: i fondi per il Lazio saranno tra i 4 e i 5 mi liardi di euro. Di questi, la parte riservata alla sanità dovrebbe essere tra i 3 e i 3,5 miliardi. Quindi si tratta di una fortissima e vitale iniezione di liquidità nel sistema delle imprese del Lazio. Pensi che abbiamo stimato che questi fondi possono avere un impatto di oltre un punto sul Pil regionale. Per quanto riguarda i criteri operativi, sono quelli descritti dall’art. 3 dal Governo, che descrive con precisione aventi diritto, tempi e modalità di erogazione. Ma l’altro aspetto che voglio sottolineare è quello relativo ai tempi di pagamento: con questa operazione riduciamo drasticamente l’attuale media di 380 giorni circa, avvicinandoci agli standard previsti dalle direttive comunitarie. È un grande risultato, che però va assolutamente stabilizzato: su questo lavoreremo con grande determinazione, come abbiamo fatto in Provincia, dove abbiamo portato la media ai 60 giorni previsti dalla direttiva comunitaria.

25 giugno 2012

L’intervista completa è stata pubblicata su CARE, numero 1, anno 2013 (PDF: 200 Kb)

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