Al Convegno dell’Associazione Alessandro Liberati – NIC “Gli amori difficili: ricerca e comunicazione possono andare d’accordo”, Nigel Hawtin ha raccontato di sé e di come ha iniziato la sua carriera come illustratore scientifico, dedicandosi in particolare alla botanica e alla medicina. Narrando il suo lavoro a New Scientist, Hawtin ha descritto come arriva a collegare e mettere visivamente in relazione i dati della ricerca in un’infografica.
Prima di cominciare a lavorare a qualsiasi forma di visualizzazione grafica Hawtin si chiede:
qual è il mio pubblico? Capisco ciò che i miei lettori sono in grado di capire? Cosa sto cercando di spiegare o descrivere? Lo capisco abbastanza bene per spiegarlo? Una volta individuato il pubblico ci si mette all’opera tenendo in considerazione che le infografiche devono essere una narrazione che incuriosisce e attira l’attenzione, fornendo al contempo una
visualizzazione sintetica, chiara, accurata e facilmente comprensibile.
Per arrivare al punto ottimale tra chiarezza e informazione, bisogna fornire solo i dati sufficienti per capire ciò che il lettore osserva. Come insegnano Martin Krzywinski e Alberto Cairo “Explain, not merely show. Narrate, not merely explain”.
In primo piano
La ricerca in una infografica
Al Convegno dell’Associazione Alessandro Liberati – NIC “Gli amori difficili: ricerca e comunicazione possono andare d’accordo”, Nigel Hawtin ha raccontato di sé e di come ha iniziato la sua carriera come illustratore scientifico, dedicandosi in particolare alla botanica e alla medicina. Narrando il suo lavoro a New Scientist, Hawtin ha descritto come arriva a collegare e mettere visivamente in relazione i dati della ricerca in un’infografica.
Per arrivare al punto ottimale tra chiarezza e informazione, bisogna fornire solo i dati sufficienti per capire ciò che il lettore osserva. Come insegnano Martin Krzywinski e Alberto Cairo “Explain, not merely show. Narrate, not merely explain”.