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Meglio Google o PubMed?

Letteratura medico scientifica: dove cercare? In Google o in PubMed? Google cambierà la pratica medica? Lo abbiamo chiesto a Salvatore Corrao, autore di “Conoscere e usare PubMed“; e a Dean Giustini, bibliotecario di fama mondiale che ha trovato così interessante l’argomento da volerlo anticipare nel suo blog su OpenMedicine.

 


Salvatore Corrao
Dipartimento biomedico di Medicina interna, Università di Palermo
Componente della Commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza

Caveat emptor! (o Caveat lector se si preferisce). Chi vuole fruire di informazione di qualità per la propria pratica assistenziale deve stare molto attento alle fonti da consultare. La rete ed i motori di ricerca sono dotati di estrema dinamicità nel ritorno informativo (Corrao S et al. Recenti Prog Med 2004) e un motore di ricerca come Google può risultare di grande utilità solo quando si vuole consultare materiale informativo in vari formati quali pdf, power point, excel, word etc. che preludono a testi in extenso a volte utili per un rapido approfondimento o per la preparazione di una lezione. Al contrario, una ricerca su Google ha insito il pericolo di un eccesso di informazione che porta inevitabilmente alla selezione di informazione di scadente qualità. Anche Google Scholar (una variante di Google) ha evidenti limiti muovendo timidamente i suoi primi passi: per il momento rappresenta l’ombra di sistemi di ricerca di citazioni bibliografiche ben più noti. Per questi motivi, internet ed i motori di ricerca generici come Google sono catalogati tra gli ultimi posti sia in termini di affidabilità di recupero dell’informazione che di facilità di accesso a informazione biomedica di qualità (“Conoscere e usare PubMed“, Il Pensiero Scientifico Editore, 2007).

E allora? PubMed è sicuramente lo strumento necessario ed indispensabile per la ricerca di letteratura scientifica. È una interfaccia web sviluppata dalla National Library of Medicine (USA) che permette all’utente di utilizzare un vero e proprio sistema di ricerca bibliografica specializzato ed assai potente. Fa parte del cosiddetto Entrez Retrieval System (definito da me “il pozzo dei desideri”), sistema integrato di ricerca e recupero dell’informazione che comprende numerose fonti informative, vera ed esaustiva fonte di informazione scientifica nell’ambito biomedico. PubMed non è l’unico sistema di ricerca bibliografica (ad esempio, EMBASE e CINAHL sono altri due sistemi simili) ma è l’unico con libero accesso e, inoltre, l’enorme database di citazioni messo a disposizione ne fa una fonte indubbiamente rilevante e di riferimento.

Tuttavia, dobbiamo riflettere sugli aspetti negativi che non sono indifferenti. Per esempio molti lo utilizzano e pochi lo conoscono. Lo strumento è estremamente potente ma la sua potenza è proporzionale alla complessità di utilizzo: bisogna conoscerlo a fondo e spesso non basta l’autoapprendimento. Le funzioni sono orientate al recupero di citazioni bibliografiche e l’interfaccia amichevole propone un utilizzo guidato per l’utente inesperto che a volte abitua troppo ad un utilizzo semplificato. Invece, un utilizzo avanzato prevede la conoscenza di veri e propri comandi, che permettono di restringere la ricerca alle citazioni rilevanti e pertinenti, e della capacità di analisi della struttura ad albero delle parole chiave (cosiddetto albero MESH). Inoltre, è necessaria una conoscenza dei concetti di base della gestione dell’informazione biomedica quali il recall, la precision, gli operatori Booleani etc. che precludono, a volte, la strada ad un approfondimento fruttuoso, anche ai più volenterosi. In conclusione, allora, come possiamo rispondere alla questione. PubMed è lo strumento per cercare letteratura scientifica; ad ogni modo, questa deve essere valutata criticamente una volta recuperata. Google è uno strumento utile, ma con funzioni differenti da quelle che la domanda presuppone. Tuttavia, PubMed necessita di superare quel gap di formazione che l’università italiana non fornisce nei suoi piani di studio. D’altra parte i corsi di formazione e l’interesse per l’autoapprendimento riguarderanno solo i più volenterosi, coloro, cioè, che avendo capito l’importanza e l’eticità di un aggiornamento continuo, corretto e autonomo occuperanno parte del loro tempo per passione e non per mera raccolta di punti ECM.


Dean Giustini
UBC biomedical branch librarian, University of British Columbia, Vancouver (Canada),
2007 Canadian Hospital Librarian of the Year

Sia Google che PubMed sono utili.

Come bibliotecario medico, consiglio ai medici di utilizzare sia Google sia PubMed per la loro professione perché entrambi sono degli utili strumenti per ricercare informazioni mediche. Tuttavia, vorrei anche sottolineare che ciascuno strumento ha i suoi pregi e i suoi difetti e che i medici dovrebbero sapere per il loro bene quali sono le differenze tra l’uno e l’altro.

Per prima cosa, quando è utile Google? Se il medico vuole trovare delle informazioni in poco tempo o navigare in Internet velocemente, Google e Google scholar vanno bene. Google è sicuramente più veloce, facile da utilizzare e come motore di ricerca è in grado di cercare su Internet in meno di un secondo. Google indicizza una larga parte del web, ma è bene tenere a mente che la sua indicizzazione non è completa. È bene ricordarsi, inoltre, che se i medici vogliono formarsi in modo sistematico, PubMed è la scelta migliore, sempre e comunque; perché PubMed è più completo, accurato e con un approccio evidence-based alla medicina. Sono consapevole che ci vuole tempo per imparare ad utilizzare bene PubMed, dunque se si vogliono fare delle ricerche su PubMed ci si deve rivolgere a un bibliotecario medico qualificato.

Quali altri problemi si presentano con motori di ricerca come Google e Google scholar? Innanzitutto offrono una panoramica limitata della letteratura; inoltre, i risultati della ricerca si basano sulla popolarità piuttosto che sulla pertinenza. Alcuni dei risultati più rilevanti potrebbero infatti finire in fondo alla pagina dei risultati della ricerca. Uno dei vantaggi è che molte citazioni di PubMed possono essere cercate anche su Google, ma attenzione a non farsi persuadere: il solo modo per cercare le pubblicazioni di maggior rilievo per la vostra ricerca medica è utilizzare PubMed. Google non potrà mai rimpiazzarlo.

Raccomando ai medici di utilizzare Google e gli altri strumenti di ricerca con la stessa sollecitudine che mettono in altri ambiti della loro professione. Nell’era dell’informazione, il saper trovare le evidenze migliori in medicina è importante e lo sarà sempre di più nei prossimi anni. Per concludere, vorrei sottolineare il valore di apprendere l’arte del ricercare dai bibliotecari medici qualificati della biblioteca del proprio ospedale o università.

[Versione originale (ENG)]

Both Google and PubMed are useful.

As a medical librarian, I encourage doctors to use both Google and PubMed in their clinical practice because both can be useful in finding medical information. However, I also try to emphasize that each search tool has its benefits and limitations, and doctors should know for themselves what the differences are between the two.

First, when is Google useful? If doctors want quick facts or to browse the Internet quickly – Google and Google scholar work fine. Google is very fast, easy to use and searches across the Internet in less than a second. Google indexes a large part of the Web, but keep in mind that it is not complete. Another thing to remember is that when doctors want to educate themselves systematically, PubMed is the better choice, always. It is a more complete, accurate and evidence-based view of medicine. I know that PubMed takes time to learn well, so if you need to learn how to search, you should ask for help from a qualified medical librarian.

What are some of the other problems with Internet search tools like Google and Google scholar? First they provide a very small view of the medical literature, and search results are based on popularity not relevance. Some of the most relevant results may actually be many screens down from what you see first. One of the benefits is that many PubMed citations can be searched on Google, but don’t be fooled – the only way to find everything relevant for your medical research is to search PubMed —  Google is no replacement, ever.

My recommendation to doctors is to use Google and other search tools with the same care they use in other aspects of their practice. The ability to find the best evidence in medicine is an important skill for the information age, and will become even more important in the years ahead. Finally, I want to emphasize the importance of learning about how to searchfrom qualified medical librarians in your local hospital library or university.

Commento

  1. SERGIO CAPURRO 21 Luglio 2021 at 13:52 Rispondi

    Perchè molte pubblicazioni che si reperiscono su Google non sono presenti su PUBMED, ad esempio le pubblicazioni dei giornali IMEDPUB? Che significato ha l’indicizzazione di alcune riviste che si fanno pagare lautamente per la pubblicazione? Quelle che pagano meno non mi risulta siano indicizzate, è così che funziona l’indicizzazione medica?

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