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Salute Internazionale: spazio al pensiero critico

 
 
  • Carta di identità
  • Stato dell’arte
  • Bilanci e prospettive: la parola agli autori
  • I prossimi traguardi
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    Carta di identità

    Nome: Salute Internazionale
    Nato il: 26 novembre 2008
    Paese: Italia
    Residenza: http://saluteinternazionale.info
    Genere: sito collaborativo
    Formato: blog
    Lingua: italiano
    Diffusione: 10.000 utenti/mese (giugno 2009)
    Prezzo: free
    Prodotto e supportato da: Il Pensiero Scientifico Editore & Think2.it

    Aree
    Innovazione e management: innovazioni organizzative, tecnologiche e gestionali nei sistemi sanitari.
    Migrazioni e salute: le migrazioni attraverso le condizioni di salute dei migranti.
    Salute globale: la salute "senza confini" in un mondo globalizzato e interdipendente.
    Sistemi sanitari internazionali: come affrontano la questione sanitaria i diversi paesi del mondo.

    Risorse
    Documenti, slide, interviste, eventi

    Salute internazionale
    Stato dell’arte

    La qualità e il livello di approfondimento sono quelli di sempre. Salute Internazionale si è solo rifatto il trucco con una nuova veste grafica più funzionale e user friendly. Un requisito fondamentale ed essenziale perché Salute Internazionale si propone come luogo dove fare informazione e creare un dibattito, mettendo in contatto la salute internazionale con le dimensioni e le realtà locali: un terreno fertile per un pensiero critico sulla salute globale.

    Aggiornamenti, riflessioni e approfondimenti sono raccolti in quattro diverse aree – innovazione e management, migrazione e salute, salute globale, sistemi sanitari internazionali – che si combinano per offrire un unico approccio internazionalista e multidisciplinare agli aspetti sanitari del processo di globalizzazione.

    Bilanci e prospettive: la parola agli autori

    Salute Internazionale è nato il 26 novembre del 2008. A quasi un anno di distanza i suoi promotori e curatori si sono riuniti per fare una prima valutazione: il bilancio è buono, per un progetto ambizioso, totalmente in italiano e totalmente gratuito, il cui motore sono la passione e il divertimento. L’avventura quindi prosegue, grazie all’impegno di un gruppo di persone convinte che la salute sia un diritto umano e che la salute per tutti sia un imperativo etico.

     
    Gavino MacioccoGavino Maciocco, Università di Firenze, Dipartimento di Sanità Pubblica. Promotore e coordinatore di Salute Internazionale.

    "Hanno funzionato soprattutto i rapporti tra noi (tanti nuovi noi) e quelli con l’editore. Poi la risposta, in termini di quantità degli accessi – più di 10.000 al mese a giugno – e la qualità del prodotto che deve restare tale."

     
    Maurizio Marceca Maurizio Marceca, Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica “G. Sanarelli” dell’Università La Sapienza di Roma. Responsabile dell’Area Migrazioni e Salute.

    "La ricchezza dei temi trattati e la fruibilità della veste grafica sono due dei punti di forza di questo progetto che ha un orizzonte culturale veramente raro: uno spazio accessibile, in cui collocare riflessioni di qualità. Si tratta di una grande opportunità per informare sui fondamenti di questa disciplina, commentando documenti anche non recentissimi che sono i suoi pilastri, non trascurando l’attualità. Poi, la possibilità di sviluppare una collana di monografie ed iniziative di formazione potrebbe rappresentare un’ulteriore salto di qualità".

     
    Enrico Materia Enrico Materia, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG). Responsabile dell’Area Salute Globale.

    "Aprire la possibilità di intervenire a nuovi autori per aggiungere nuovi punti di vista e nuovi argomenti che colgano meglio la complessità del nostro oggetto di riflessione: dalla psichiatria alla medicina basata sulle evidenze, con una particolare attenzione al tema dei rapporti tra l’industria e la ‘fabbrica’ delle evidenze".

    I prossimi traguardi

    La ricchezza di Salute Internazionale sta nella possibilità di discussione.

    Gavino Maciocco – promotore e coordinatore del progetto – considera che uno degli obiettivi principali da raggiungere in un futuro prossimo è raccogliere un pubblico di lettori sempre più ampio che reagisca agli argomenti pubblicati, che abbia la percezione di poter condividere con altri le proprie conoscenze e i propri dubbi, per creare una consapevolezza condivisa sui temi della salute globale: "Salute Internazionale è un luogo, quasi un’aula virtuale, dove incontrarsi, informare, sensibilizzare e ospitare discussioni. E come tale va sfruttato perché molti di coloro che hanno partecipato ai dibattiti sono oggi autori e collaboratori di questo luogo di incontro".

    L’informazione è dunque partecipazione. Come raggiungere questo ambizioso traguardo?

    Walter Ricciardi Walter Ricciardi, Università Cattolica di Roma, Istituto di Igiene. Responsabile dell’Area Sistemi sanitari internazionali.

    "Rendere la discussione più accessibile, anche confrontandoci su aspetti estremamente più specifici di analisi, non necessariamente tecnici. Riflettendo su: perché gli Americani credono ai Repubblicani? Perché la Cina va verso un Sistema sanitario nazionale pubblico, proprio quando molti Paesi lo stanno mettendo in discussione?"

     
    Marco Gaddes Marco Geddes, Direttore Sanitario, Presidio Ospedaliero Firenze Centro, Azienda Sanitaria di Firenze. Collaboratore per l’area Innovazione e management.

    "Una maggiore presenza di editoriali, per la sintesi e la brevità ma anche per la capacità di porre criticamente una questione, stimolerebbe la discussione. Si tratta di una possibilità in più per dare spazio alla attualità della cronaca sanitaria ma anche per creare elementi di raccordo tra diversi punti di vista su un determinato tema."

     
    Norina Wendy Di Blasio, content editor, Think2.it. Content e photo editor di Salute Internazionale.

    "Gli editoriali sicuramente gioverebbero alla partecipazione, rendendo più accessibili alcuni argomenti di attualità a diversi target (penso ai non addetti ai lavori che hanno comunque interesse per queste tematiche) e più esplicito il filo conduttore che lega i vari punti di vista qui esposti sulla salute internazionale. Infine, il nuovo tipo di contributi basati sulle esperienze dal campo potrebbe diventare una vera ricchezza, offrendo strumenti pratici di lavoro e uno spazio di confronto per chi sul campo, in giro per il mondo, prova a mettere in pratica quello di cui si discute su Salute Internazionale."

    21 ottobre 2009

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