Non abbiamo mai desiderato così tanto che la stagione più bella dell’anno, la primavera, finisse. Questa interminabile primavera che sembra iniziata lo scorso autunno. Incollati alla televisione o allo smartphone alle sei di ogni tardo pomeriggio, già pensiamo ai dati davanti ai quali ci troveremo domani: l’epidemia di SARS-CoV-2 è un dramma per molti e una terribile fonte di stress per tutti. Infermieri, medici, farmacisti, dirigenti sanitari, professionisti dell’emergenza stanno garantendo straordinarie quantità e qualità di lavoro. “Stiamo inventando, per far fronte a qualcosa che non abbiamo mai visto prima d’ora”, mi dice Stefano Savonitto, che dirige il Dipartimento cardiovascolare dell’Azienda sanitaria di Lecco.
Anche noi stiamo inventando. Noi del Pensiero Scientifico e noi di Think2it. Sperimentiamo un “lavoro diffuso” che, a turno, si svolge ancora nelle sede di Settebagni per raccogliere gli ordini e organizzare le spedizioni, per governare l’amministrazione o per poter beneficiare di quelle condizioni che il telelavoro non sempre riesce a replicare. In questa ricerca di una maggiore distanza precauzionale gran parte del lavoro viene svolto da altri a distanza per garantirne la continuità. Ci incontriamo nel gruppo di Facebook e in quelli trasversali di WhatsApp. Ci scambiamo messaggi, ci vediamo su Skype. Qualche volta, addirittura, ci telefoniamo. Pensa tu.
Stiamo organizzando la memoria. “Non dobbiamo perdere l’occasione di apprendere da quello che stiamo vivendo per ricordarlo quando tutto sarà finito”: al telefono, quello di Ottavio Nicastro, dell’Area del rischio clinico della Commissione salute delle Regioni e Province autonome, è quasi un sussurro. Sarà decisivo capitalizzare l’esperienza e costruire una memoria che possa rendere ancora più saldo il Servizio sanitario nazionale. Dietro alla capacità di governo di un’emergenza sanitaria ci può essere l’attesa soluzione vaccinale o farmacologica, ma pochi considerano la centralità dell’innovazione organizzativa. Su Oncoinfo.it e Cardioinfo.it stiamo dando conto di tutta l’intelligenza, l’impegno e l’empatia che sostengono il lavoro di oncologi e cardiologi in questi giorni. La redazione di Sentichiparla.it darà voce a diversi amici che stanno sostenendo col loro lavoro il servizio sanitario nazionale; chi volesse aggiungere la propria voce può scrivere alla redazione. Col gruppo di Dottoremaeveroche.it stiamo cercando di dare buona informazione ai cittadini, rilanciata dalla Biblioteca Alessandro Liberati della Regione Lazio.
Per evitare – come teme il blog Spinoza – che “a sto giro finiscano pure le penne lisce”, due soli consigli. Trovare conforto nelle parole di Victor Montori: l’importanza che ci siano amore, comprensione e compassione nella cura, anche se non si può guarire, per molti sarà una conferma. Secondo, rileggendo Geoffrey Rose, ripassare la sostanziale differenza tra percezione del rischio di salute individuale e promozione di una riduzione responsabile del rischio di comunità in un’ottica di sanità pubblica.
In giorni in cui si raccomanda il distanziamento sociale, vi chiediamo una trasgressione: quella di starci vicini.
Luca De Fiore
Direttore de Il Pensiero Scientifico Editore
In primo piano
Stiamo vicini
Non abbiamo mai desiderato così tanto che la stagione più bella dell’anno, la primavera, finisse. Questa interminabile primavera che sembra iniziata lo scorso autunno. Incollati alla televisione o allo smartphone alle sei di ogni tardo pomeriggio, già pensiamo ai dati davanti ai quali ci troveremo domani: l’epidemia di SARS-CoV-2 è un dramma per molti e una terribile fonte di stress per tutti. Infermieri, medici, farmacisti, dirigenti sanitari, professionisti dell’emergenza stanno garantendo straordinarie quantità e qualità di lavoro. “Stiamo inventando, per far fronte a qualcosa che non abbiamo mai visto prima d’ora”, mi dice Stefano Savonitto, che dirige il Dipartimento cardiovascolare dell’Azienda sanitaria di Lecco.
Anche noi stiamo inventando. Noi del Pensiero Scientifico e noi di Think2it. Sperimentiamo un “lavoro diffuso” che, a turno, si svolge ancora nelle sede di Settebagni per raccogliere gli ordini e organizzare le spedizioni, per governare l’amministrazione o per poter beneficiare di quelle condizioni che il telelavoro non sempre riesce a replicare. In questa ricerca di una maggiore distanza precauzionale gran parte del lavoro viene svolto da altri a distanza per garantirne la continuità. Ci incontriamo nel gruppo di Facebook e in quelli trasversali di WhatsApp. Ci scambiamo messaggi, ci vediamo su Skype. Qualche volta, addirittura, ci telefoniamo. Pensa tu.
Stiamo organizzando la memoria. “Non dobbiamo perdere l’occasione di apprendere da quello che stiamo vivendo per ricordarlo quando tutto sarà finito”: al telefono, quello di Ottavio Nicastro, dell’Area del rischio clinico della Commissione salute delle Regioni e Province autonome, è quasi un sussurro. Sarà decisivo capitalizzare l’esperienza e costruire una memoria che possa rendere ancora più saldo il Servizio sanitario nazionale. Dietro alla capacità di governo di un’emergenza sanitaria ci può essere l’attesa soluzione vaccinale o farmacologica, ma pochi considerano la centralità dell’innovazione organizzativa. Su Oncoinfo.it e Cardioinfo.it stiamo dando conto di tutta l’intelligenza, l’impegno e l’empatia che sostengono il lavoro di oncologi e cardiologi in questi giorni. La redazione di Sentichiparla.it darà voce a diversi amici che stanno sostenendo col loro lavoro il servizio sanitario nazionale; chi volesse aggiungere la propria voce può scrivere alla redazione. Col gruppo di Dottoremaeveroche.it stiamo cercando di dare buona informazione ai cittadini, rilanciata dalla Biblioteca Alessandro Liberati della Regione Lazio.
Per evitare – come teme il blog Spinoza – che “a sto giro finiscano pure le penne lisce”, due soli consigli. Trovare conforto nelle parole di Victor Montori: l’importanza che ci siano amore, comprensione e compassione nella cura, anche se non si può guarire, per molti sarà una conferma. Secondo, rileggendo Geoffrey Rose, ripassare la sostanziale differenza tra percezione del rischio di salute individuale e promozione di una riduzione responsabile del rischio di comunità in un’ottica di sanità pubblica.
In giorni in cui si raccomanda il distanziamento sociale, vi chiediamo una trasgressione: quella di starci vicini.
Luca De Fiore
Direttore de Il Pensiero Scientifico Editore