In un editoriale del Giornale Italiano di Cardiologia, Paolo Cornaglia Ferraris interviene sull’annoso e sempre attuale problema del conflitto d’interesse in medicina e su come prevenire la credibilità e attendibilità su cui si fonda il processo scientifico.
Il medico giornalista, autore di Camici & Pigiami, è dell’avviso che sia necessario un cambiamento di prospettiva. “Dovremo tutti impegnarci a mutare prospettiva”, conclude Cornaglia Ferraris. “Per farlo servono: 1. consapevolezza condivisa dei problemi innescati dal conflitto d’interessi; 2. capacità di sindacati e società scientifiche di formare gli iscritti sulle conseguenze dell’attività di ‘lobbying’ che garantisce il massimo profitto industriale e politico clientelare in sanità; 3. comunicare diffusamente e attivare dibattiti sull’insostenibilità di quanto sopra; 4. ottenere compensi differenziati, adeguati al valore dei medici per eliminare il conflitto d’interessi.”
Chiediamo all’editor della rivista – Leonardo Bolognese – il suo punto di vista editoriale. Il problema del conflitto d’interesse riguarda da vicino anche il Giornale Italiano di Cardiologia? Bastano gli attuali meccanismi di disclosure per proteggere i lettori?
18 aprile 2012
Bibliografia
Paolo Cornaglia Ferraris. Il conflitto d’interesse in medicina. GIC 2012; 13: 234-5 (PDF: 84 Kb)
In primo piano
Studi sponsorizzati dall’industria: amici o nemici?
In un editoriale del Giornale Italiano di Cardiologia, Paolo Cornaglia Ferraris interviene sull’annoso e sempre attuale problema del conflitto d’interesse in medicina e su come prevenire la credibilità e attendibilità su cui si fonda il processo scientifico.
Il medico giornalista, autore di Camici & Pigiami, è dell’avviso che sia necessario un cambiamento di prospettiva. “Dovremo tutti impegnarci a mutare prospettiva”, conclude Cornaglia Ferraris. “Per farlo servono: 1. consapevolezza condivisa dei problemi innescati dal conflitto d’interessi; 2. capacità di sindacati e società scientifiche di formare gli iscritti sulle conseguenze dell’attività di ‘lobbying’ che garantisce il massimo profitto industriale e politico clientelare in sanità; 3. comunicare diffusamente e attivare dibattiti sull’insostenibilità di quanto sopra; 4. ottenere compensi differenziati, adeguati al valore dei medici per eliminare il conflitto d’interessi.”
Chiediamo all’editor della rivista – Leonardo Bolognese – il suo punto di vista editoriale. Il problema del conflitto d’interesse riguarda da vicino anche il Giornale Italiano di Cardiologia? Bastano gli attuali meccanismi di disclosure per proteggere i lettori?
Paolo Cornaglia Ferraris. Il conflitto d’interesse in medicina. GIC 2012; 13: 234-5 (PDF: 84 Kb)