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Proprio in chiusura del 2013, il BMJ ha nominato un giovane Associate Editor deputandolo al giornalismo d’inchiesta. È Peter Doshi, il giovane ricercatore della Johns Hopkins University di Baltimora che ha avuto l’idea di progettare una nuova politica editoriale Riat (Restoring Invisible and Abandoned Trials) per portare alla luce studi clinici mai pubblicati o che sono stati pubblicati ma in modo incompleto e distorto.

La nomina di un editor per il giornalismo di inchiesta è una novità assoluta per l’editoria scientifica. La soddisfazione per l’incarico di Peter non annulla del tutto l’amarezza per una carica che conferma che il sistema della ricerca scientifica ha perso credibilità e la soluzione non è a portata di mano e che la corruzione della conoscenza biomedica è tra i mali peggiori dei nostri anni ed è la scorciatoia utile ad ottenere gli obiettivi più scandalosi.

Ragioni e obiettivi del suo nuovo lavoro sono spiegate nell’intervista doppia con cui abbiamo voluto aprire il nuovo anno. Ai microfoni: Fiona Godlee, direttrice del BMJ, e Peter Doshi, Associate Editor BMJ.

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