Nel 2012 in Italia sono stati effettuati più di 160 mila interventi di sostituzione di protesi di anca e ginocchio. Si tratta di un fenomeno in continua crescita che coinvolge la sanità pubblica sia in termini di sicurezza del paziente, sia in termini di spesa. Monitorare questa pratica in continua evoluzione – tenendo traccia dei dispositivi impiantati e valutando l’impatto dei cambiamenti – è stato l’obiettivo di RIAP, il progetto Registro Italiano Artroprotesi. Con oltre 220 mila interventi RIAP è il più ampio database nel nostro Paese.
“Il RIAP ha ora tutte le caratteristiche per diventare un sistema di sorveglianza attivo e il suo modello può essere propagato e adottato nella sorveglianza di altri dispositivi impiantabili: la sua istituzione, attraverso l’approvazione del DPCM attuativo della Legge 221/2012, renderà la partecipazione dei centri clinici obbligatoria”, commenta Walter Ricciardi, Commissario dell’Istituto Superiore di Sanità nella presentazione del primo report di RIAP. “In tal modo il Registro diventerà a tutti gli effetti strumento di clinical governance e Health Technology Assessment: potrà evidenziare rapidamente i dispositivi che presentino comportamenti inferiori all’atteso, caratterizzare i pazienti con diverse performance, monitorare la mobilità interregionale e rintracciare tempestivamente – in caso di fallimento di un dispositivo – i pazienti interessati dal recall.
L’auspicio è che RIAP diventi uno strumento strategico per la tutela della salute sia a livello nazionale che nei singoli contesti sanitari locali.
In primo piano
Verso un sistema di sorveglianza attivo
Nel 2012 in Italia sono stati effettuati più di 160 mila interventi di sostituzione di protesi di anca e ginocchio. Si tratta di un fenomeno in continua crescita che coinvolge la sanità pubblica sia in termini di sicurezza del paziente, sia in termini di spesa. Monitorare questa pratica in continua evoluzione – tenendo traccia dei dispositivi impiantati e valutando l’impatto dei cambiamenti – è stato l’obiettivo di RIAP, il progetto Registro Italiano Artroprotesi. Con oltre 220 mila interventi RIAP è il più ampio database nel nostro Paese.
“Il RIAP ha ora tutte le caratteristiche per diventare un sistema di sorveglianza attivo e il suo modello può essere propagato e adottato nella sorveglianza di altri dispositivi impiantabili: la sua istituzione, attraverso l’approvazione del DPCM attuativo della Legge 221/2012, renderà la partecipazione dei centri clinici obbligatoria”, commenta Walter Ricciardi, Commissario dell’Istituto Superiore di Sanità nella presentazione del primo report di RIAP. “In tal modo il Registro diventerà a tutti gli effetti strumento di clinical governance e Health Technology Assessment: potrà evidenziare rapidamente i dispositivi che presentino comportamenti inferiori all’atteso, caratterizzare i pazienti con diverse performance, monitorare la mobilità interregionale e rintracciare tempestivamente – in caso di fallimento di un dispositivo – i pazienti interessati dal recall.
L’auspicio è che RIAP diventi uno strumento strategico per la tutela della salute sia a livello nazionale che nei singoli contesti sanitari locali.