La pandemia covid-19 ha insegnato che la scienza è una risorsa fondamentale per trovare delle soluzioni. Ma le sue risposte non sono mai immediate e definitive perché legate al livello di conoscenza che cambia nel tempo. La scienza esamina la complessità dei fenomeni che avvengono intorno a noi e dentro di noi. Ogni volta che acquisiamo maggiori dati siamo in grado di modificare l’interpretazione di questi fenomeni e anche le proiezioni della loro evoluzione. Non esistono oracoli nella scienza, né profeti.
“Una seconda lezione molto importante è che dobbiamo aumentare la nostra capacità di acquisire queste conoscenze e di interpretarle molto rapidamente. E questo vuol dire integrare meglio il sistema della ricerca, coordinarla quindi a livello non solo nazionale ma anche internazionale e, soprattutto, supportarla Perché è una delle cose che sono emerse durante questa epidemia è stato proprio anche la fragilità di certi sistemi di supporto alla ricerca”, commenta Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche. Il ruolo della politica deve essere quello di chiedere sì alla scienza delle soluzioni ma ancor prima di metterla nelle condizioni di poterle trovarle. “Questo vuol dire investire nella conoscenza, investire nella tecnologia, investire nella ricerca”.
Io sono convinto che non solo per Covid 19, ma in ogni situazione sanitaria vi debba essere accanto al Medico di Base che cura, l’infermiere di base che applica le terapie. Il controllo su i risultati sarebbe più efficace nel riconoscere la validità delle cure o la necessità di una nuova terapia. Meglio prevenire eventuali aggravamenti, si abbatterebbero anche le spese generali del Servizio Sanitario.