Quattro in sintesi azioni da mettere in pratica, che già conoscevamo ma che l’epidemia ha portato alla realtà: la protezione del personale sanitario, medici, infermieri e assistenti ospedalieri,la cui carenza è stato il primo vulnus più grave relativamente all’assistenza territoriale; la cultura del lavoro di squadra; la diffusione della tecnologia digitale; la presa in carico globale dei pazienti più fragili. “La scommessa è cominciare a lavorare bene con questi quattro strumenti in più”, commenta Guido Giustetto, medico di famiglia e presidente dell’Ordine dei medici.