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Gestire la biblioteca di un istituto privato presenta problematiche diverse rispetto agli istituti pubblici? Di recente, ci sono state riduzioni nel budget?
Sono convinta che, nella situazione attuale di crisi economica generale, le biblioteche, sia pubbliche che private, stiano tutte attraversando un momento difficile: i tagli coinvolgono anche le biblioteche. Molto dipende poi, dalla politica che il proprio Ente attua, per riuscire a conciliare i tagli con la minore penalizzazione possibile della qualità del servizio offerto. Nel 2006 sono subentrata come responsabile della biblioteca medico-scientifica e mi è stato chiesto di contenere al massimo le spese degli abbonamenti. Ho proceduto con l’eliminazione di titoli che dalle statistiche di accesso risultavano poco consultati. In questi ultimi due anni, la spesa è rimasta pressoché invariata, grazie anche alla nostra appartenenza a BiblioSan, che ci ha consentito di risparmiare ulteriormente e con un minimo impegno ci ha permesso l’accesso a migliaia di nuovi titoli. Come risultato complessivo abbiamo potuto garantire un servizio migliore qualitativamente, pur riducendo la spesa.
Nel vostro Istituto, il documentalista ha una suo riconoscimento professionale?
No, nessun riconoscimento ufficiale. La sottoscritta è “referente” della biblioteca.
Negli ultimi anni, il vostro ruolo è cambiato?
Oggi, grazie alle maggiori competenze informatiche possedute dagli utenti ed a software più accessibili, il ruolo del responsabile della biblioteca è totalmente cambiato: è più indirizzato ad informare gli utenti sul migliore utilizzo delle risorse di cui la biblioteca dispone.
Ritiene che lo staff della biblioteca dovrebbe avere il compito di far conoscere ai medici le nuove riviste, insomma, in qualche modo di stuzzicare il bisogno di aggiornamento?
Sì, credo che il ruolo di noi documentalisti sia anche quello di dare input, di creare interessi nuovi, e informare; insomma, di far capire che con il mondo delle conoscenze in continua espansione, c’è bisogno di una formazione continua.
E voi, fate formazione?
Per questioni di personale ridotto, fino ad ora non abbiamo attuato veri e propri corsi di formazione per gli utenti, ma provvediamo ad aggiornarli sull’utilizzo delle risorse e sulle eventuali novità, sia mediante l’invio di e-mail, sia con la rete intranet aziendale.
Ci stiamo, comunque, organizzando per avviare, nel prossimo autunno, un corso ECM: l’obiettivo è quello di guidare gli utenti verso il miglior utilizzo delle risorse bibliografiche informatizzate, che già hanno a disposizione sulla biblioteca virtuale, presente nella intranet.
Chi frequenta la biblioteca?
La nostra biblioteca è aperta a medici, ricercatori, infermieri, ma anche a specializzandi e studenti universitari, sia interni che esterni, che si rivolgono a noi per reperire materiale bibliografico utile per le loro tesi o per consigli sulla ricerca. Il nostro Istituto infatti, è anche sede staccata dell’Università degli studi di Foggia, per quanto riguarda il corso di laurea in Scienze infermieristiche e in Ostetricia.
La possibilità di consultazione online delle risorse ha ridotto il numero dei frequentatori?
Fino a qualche anno fa, c’era ancora una presenza importante di medici restii al formato elettronico e che frequentavano la biblioteca per il piacere di aggiornarsi, sfogliando anche l’ultima rivista pervenuta. Attualmente, la maggioranza dei nostri utenti si è adattata al formato elettronico e viene in biblioteca soltanto se la rivista è disponibile esclusivamente nel formato cartaceo. Inoltre, la nostra biblioteca è meno frequentata che in passato anche perché, da circa un anno, abbiamo attivato il servizio CLAS (Cilea Library Access Service): tramite l’inserimento di codici, gli utenti possono accedere alle risorse acquisite da BiblioSan – cataloghi, banche dati, software – o da qualsiasi postazione esterna alla struttura, anche da casa.
Alcune tipologie di articoli sono richieste e lette più di altri?
Anche se non abbiamo statistiche ufficiali, è possibile verificarlo indirettamente attraverso le richieste di articoli che riceviamo. I ricercatori richiedono soprattutto le pubblicazioni più recenti, in particolare, gli Epub ahead of print (pubblicazioni accessibili in formato elettronico, prima ancora di essere stampate). Il resto dell’utenza richiede spesso gli articoli originali. Le systematic review sono molto richieste sia dai ricercatori che da tutti gli altri.
Le nuove tecnologie dell’IT hanno potenziato o sminuito il rapporto diretto con i medici ed in generale, con i vostri utenti ?
Gli strumenti informativi ed internet hanno sicuramente contribuito a risolvere tanti problemi nella gestione delle informazioni, ma hanno sminuito il rapporto diretto con l’utenza. I contatti, se necessario, avvengono perlopiù per telefono o e-mail.
Podcast, blog, forum e tutte le nuove funzionalità dei siti delle riviste internazionali sono utilizzate dai vostri utenti?
Sono ancora poco utilizzate; forse, per mancanza di tempo o perché non se ne avverte l’utilità per finalità scientifiche. Credo che il forum potrebbe essere uno strumento utile per confrontarsi con i colleghi, per lo scambio di opinioni…
Nel vostro catalogo ci sono anche pubblicazioni open access?
Alcune, per esempio BiomedCentral. Anche se non disponiamo di dati precisi sugli accessi a queste pubblicazioni, ho l’impressione che siano ancora poco utilizzate. Uno degli argomenti previsti nel corso di formazione che stiamo organizzando riguarda proprio questo tipo di risorse.
Quale parametro prendete in considerazione per valutare la qualità di una rivista e decidere di sottoscrivere un abbonamento ?
Per i nuovi abbonamenti si prendono in considerazione i seguenti parametri: segnalazione dei primari e dei ricercatori, impact factor e costo. Per i rinnovi, teniamo conto delle statistiche di accesso. Da quando abbiamo aderito a BiblioSan, controlliamo anche se la rivista da rinnovare sia posseduta da altre biblioteche, con cui si condividono le risorse. Se la rivista non ha un altissimo numero di accessi, si preferisce non rinnovarla.
E riguardo il tipo di abbonamento, come procedete?
Se l’editore offre cartaceo ed online ad un prezzo conveniente rispetto alla sola versione online, si preferisce optare per la formula “cartaceo più online”, perché ci garantisce un posseduto che non è sempre assicurato con il solo abbonamento online. Spesso, infatti, la policy dell’editore non permette, in caso di disdetta dell’abbonamento, l’accesso agli anni pagati. Il solo online viene preferito nel caso in cui l’editore, come spesso accade, scorpora le due versioni.
Come sarà nel futuro la biblioteca medico-scientifica?
Certamente, non possiamo invertire il corso della storia. L’informatizzazione dei servizi della biblioteca ed internet offrono indiscutibili vantaggi nella gestione di una biblioteca e per il futuro non si può non pensare ad un ulteriore sviluppo delle tecnologie in tal senso. Di certo, con l’avanzare del mondo virtuale, ci sarà un impoverimento delle relazioni umane. Né è possibile pensare alla eliminazione completa del cartaceo. La biblioteca sarà sicuramente un luogo super-accessoriato tecnologicamente e con servizi sempre più virtuali. Spero soltanto che ci sia ancora una sedia disponibile in un cantuccio, un tavolo e qualche libro, come segno di concreta presenza umana.
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