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22 marzo, Giornata mondiale dell’acqua
Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21, scaturita dalla conferenza di Rio. Da allora, ogni anno le Nazioni Unite invitano le nazioni membri a dedicare questo giorno a mettere in pratica le raccomandazioni raggiunte con l’Assemblea generale nonché a promuovere attività concrete all’interno dei singoli Paesi.
L’obiettivo della giornata è quello di sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare efficacemente il cambiamento climatico.
Nel 2023 la Giornata mondiale dell’acqua si concentra in particolare sulla necessità di accelerare il cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria. Le problematiche che si presentano durante tutto il ciclo dell’acqua, infatti, compromettono i progressi riguardo a tutte le principali questioni globali, dalla salute alla fame, dall’uguaglianza di genere al lavoro, dall’istruzione all’industria, dai disastri alla pace.
Quando si parla di crisi idrica, potrebbe venire spontaneo pensare che l’acqua possa finire. In realtà, spiega Giorgio Temporelli nel volume Acqua: sai cosa bevi? pubblicato da Il Pensiero Scientifico Editore, “l’acqua che abbiamo a disposizione sul nostro pianeta è sempre la stessa, che si rigenera ad ogni ciclo, quindi in assoluto non può finire, può invece esaurirsi localmente e degradarsi”. Come? “Non dando il tempo necessario alla natura per abituarsi alle trasformazioni che l’industrializzazione dei territori e la globalizzazione dei mercati richiedono.”
L’acqua che abbiamo a disposizione a livello planetario è sempre la stessa, pertanto occorre che ciascuno di noi sia profondamente consapevole che è bene preservarla e non comprometterla, utilizzandola oltre le naturali capacità del bacino. E’ fondamentale comprendere, in altri termini, che “ad ogni uso umano l’acqua si altera e ad ogni passaggio sono necessari trattamenti sempre più complessi e costosi per renderla nuovamente potabile.”
Se la quantità d’acqua che abbiamo a disposizione è più o meno sempre la stessa, perché è così importante contrastare il cambiamento climatico? Temporelli lo spiega con estrema chiarezza: “Abbiamo quindi a disposizione sempre la stessa acqua, che ha origine dalla pioggia e che inizialmente ha più o meno le stesse caratteristiche in ogni angolo del pianeta; però, ad ogni passaggio, una parte di quest’acqua viene intercettata dall’uomo – non unicamente per bere, ma anche e soprattutto per gli innumerevoli utilizzi industriali e agricoli – e la sua qualità viene compromessa.”
Quindi la disponibilità futura dell’acqua, in termini quantitativi e qualitativi, dipende dalle scelte attuali, in grado di influenzare l’equilibrio tra uomo e ambiente.
Erica Sorelli
Ufficio Stampa Il Pensiero Scientifico Editore