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Analgesici: l’importanza del piano B
Essere preparati al fallimento e cercare di ottenere il successo: questa secondo uno studio britannico la ricetta per una terapia analgesica efficace.
Andrew Moore (Università di Oxford) e colleghi propongono una nuova prospettiva nella valutazione degli effetti dei farmaci contro il dolore e nell’individuazione dei farmaci più efficaci. La riflessione parte dalla considerazione che il sollievo dal dolore con gli analgesici non ha una distribuzione regolare, ma è molto elevato (al di sopra del 50%) oppure molto basso (al di sotto del 15%): “parlare di medie è inutile e fuorviante perché un sollievo medio è sperimentato da pochissimi (posto che ci siano) pazienti”.
Questa l’analisi di Moore et al.:
• Nessun singolo analgesico tratta con successo più di una minoranza di pazienti.
• Il sollievo dal dolore migliora molto spesso il sonno, la qualità di vita, la capacità di lavorare e diminuisce la depressione e il senso di affaticamento.
• L’esperienza (e alcune evidenze) suggeriscono che il fallimento con un farmaco non significa necessariamente che si fallirà anche con altri farmaci, perfino della stessa classe.
• Non sappiamo quale sia l’ordine migliore in cui utilizzare i farmaci, in termini di efficacia, pericoli o costi.
• Il successo o il fallimento possono essere stabiliti entro 2-4 settimane, e il successo, una volta raggiunto, tende a essere durevole.
• Poiché i tassi di successo sono bassi, bisogna disporre di un ampio ventaglio di farmaci per offrire il meglio alla maggior parte dei pazienti, specialmente nelle situazioni croniche complesse.
Viene proposta una trasformazione radicale del modo di impostare la terapia analgesica: misurare il dolore nel singolo paziente, essere pronti a un eventuale falllimento nella maggior parte dei pazienti, e prepararsi al passo successivo quando la terapia non funziona.
L’articolo è completato da una tabella che evidenzia le percentuali massime e minime di fallimento e di successo dei principali farmaci per il dolore postoperatorio acuto, l’emicrania, e il dolore muscoloscheletrico e neuropatico cronico.
Moore A, Derry S, Eccleston C, Kalso E. Expect analgesic failure; pursue analgesic success. BMJ 2013;346:f2690