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Andando con il magro si impara a dimagrire?
La nuova scheda a cura del Pensiero Scientifico Editore pubblicata oggi su Dottore ma è vero che? prende spunto da una domanda che solo apparentemente può sembrare strana: per rendere più salutare il nostro stile di vita è utile frequentare persone che hanno abitudini più sane delle nostre? E addentrandosi nello specifico, qualora si desideri dimagrire, può servire circondarsi di persone più magre di noi?
In generale, i comportamenti sono contagiosi, sia in senso negativo sia, al contrario, in senso positivo. Ma come si è giunti a questa conclusione? Partendo da uno studio che si occupa del fenomeno diametralmente opposto, ovvero di quella che è stata definita “epidemia di obesità”, locuzione pericolosamente scivolosa con cui si allude alla propensione delle persone obese a frequentare non solo amici obesi, ma anche amici di amici obesi e perfino amici di amici di amici ugualmente obesi. In altri termini, in virtù della cosiddetta “mindless eating” –il mangiare o lo spizzicare senza pensarci – le persone in sovrappeso tenderebbero a circondarsi di amici e conoscenti che si comportano nello stesso modo e questo innescherebbe una sorta di epidemia sociale difficilmente controllabile.
Poiché il problema dell’obesità è da molti anni al centro dell’interesse di chi si occupa di salute pubblica, già nel 1948 fu avviato uno studio destinato a diventare famoso – lo studio Framingham – che fu realizzato nell’omonima cittadina statunitense nei pressi di Boston. “La gran cosa di questa ricerca”, si legge nella scheda di Dottoremaeveroche, “è che – essendo nata e sviluppata in una comunità relativamente ridotta e molto motivata – sono stati raccolti tantissimi dati, compresi alcuni che non riguardano gli aspetti “clinici” dei cittadini ma anche le loro abitudini e relazioni sociali. Così, è stato possibile ricostruire la rete di relazioni familiari e amicali di 5.124 persone, a loro volta legate a una comunità più allargata di 12.067 amici e parenti.” La conclusione a cui giungeva lo studio, in estrema sintesi, era che i comportamenti sono contagiosi.
Tuttavia, la contagiosità dovrebbe valere anche in positivo e questa è davvero “la” buona notizia. Così, se ad esempio volessimo dimagrire, potrebbe rivelarsi molto più utile frequentare persone che grazie al loro stile di vita hanno già raggiunto questo obiettivo, piuttosto che continuare a rispecchiarsi in persone con il nostro stesso problema. In altri termini, se andando con lo zoppo si impara a zoppicare, andando con il magro si impara a dimagrire.