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Checklist e ECG

L’uso di una checklist può ridurre gli errori di interpretazione degli elettrocardiogrammi?

Ai nastri di partenza 18 elettrocardiogrammi estratti da un manuale, dalla sezione con i casi difficili, e 15 esperti in cardiologia alle prese con la loro lettura.

Quesiti della ricerca: l’uso di una checklist…
• può ridurre gli errori di interpretazione degli elettrocardiogrammi?
• presenta vantaggi rispetto a una seconda verifica senza checklist?
• allunga eccessivamente i tempi?

I risultati dello studio di Matthew Sibbald (Unversity Health Network, Toronto, Ontario, Canada) e collaboratori, pubblicato su Medical Education, indicano che l’uso di una checklist ha aiutato a correggere il 19,2% degli errori, mentre senza checklist la percentuale scendeva all’1,8%: è uno strumento più efficace della semplice verifica, perché chi ricontrolla tende a ripetere gli stessi processi mentali, mentre le checklist obbligano a fare controlli specifici. L’investimento in termini di tempo è stato di lieve entità, ampiamente ripagato dal vantaggio legato all’individuazione degli errori.

Ecco la checkist per la lettura di un ECG:
• calcolare la frequenza
• controllare l’intero tracciato per confermare la frequenza
• prendere in considerazione ipertrofia delle camere, una camera per volta
• ricercare segni di ischemia acuta o cronica; onde q (o onde R alte in V1), variazioni ST
• controllare gli intervalli: PR, QRS, QT

Per conoscere meglio le checklist, visitate il sito Project Check, a cominciare dalla pagina con la checklist per preparare una checklist, a cura di Atul Gawande, l’autore del bestseller Checklist Manifesto.

arabella festa

Fonti
Matthew Sibbald, Anique B H de Bruin and Jeroen J G van Merrienboer. Checklists improve experts’ diagnostic decisions. Medical Education 2013; 47: 301-8. DOI: 10.1111/medu.12080
Gawande A. Checklist. Come fare andare meglio le cose (2011)

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