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Chi (non) ha paura dei ciarlatani

Qual è il segreto del successo dei ciarlatani? Quali sono i soggetti più a rischio di cadere vittima di questi tristi figuri? Ci si esercita su questo argomento nella rubrica Views & Reviews del British Medical Journal di questa settimana.

Theodore Dalrymple, medico in pensione con il pallino della scrittura, cita un presunto saggio francese del 1867 (“Ciarlatani e ciarlataneria in Medicina: uno studio psicologico” di tale Dr. Verdo –che pronunciato all’anglosassone, si badi bene, diventa “Virdo”, parola foneticamente assai simile a “Weirdo”, appellativo perfetto per scienziati pazzi, chirurghi strampalati e roba simile). Il medico di Marmande, cittadina della regione francese della Lot-et-Garonne, nel suo arguto saggio procederebbe a una classificazione delle vittime dei ciarlatani e poi dei ciarlatani stessi. I ciarlatani invece il nostro ineffabile Dr. Verdo li divide in due macro-categorie: pubblici e privati. I primi vestono in modo sgargiante e gridano nelle piazze (l’equivalente di oggi potrebbe essere il Web, che ne dite?) “sostenendo di aver appreso il segreto della loro panacea nel mistico Oriente”, i secondi si proclamano specialisti ed esercitano la loro arte nefanda al riparo dagli sguardi indiscreti, in studi arredati con finto lusso.

La parte del leone nella prima categoria – guarda un po’ – la farebbero le donne, “impressionabili, volubili, tenere, inclini a giudicare più con l’immaginazione e l’istinto che con la logica e il buonsenso”, seguite a distanza dagli artisti e dai poeti mistici, “anime sensibili e un po’ pazze che volteggiano sulla realtà cercando approdi disabitati e sconosciuti”. Dopo di loro in classifica nell’ordine bari, soldati, marinai, industriali, speculatori (gente che ama il rischio quindi) e braccianti (ignoranti e superstiziosi). I meno suscettibili alle lusinghe dei ciarlatani sarebbero i medici, i filosofi e gli scienziati in genere, “avvezzi a esaminare le cause degli eventi e a svelare i segreti della Natura, sempre attenti a evitare gli errori di giudizio che potrebbero far credere all’azione del soprannaturale”.

Ma dove nasce il fascino dei ciarlatani, la loro capacità invincibile di far presa su migliaia, milioni di persone? “L’inclinazione al meraviglioso è insita nella natura umana, anzi la credulità è uno degli attributi che distinguono l’uomo dagli altri animali”. Il buon Dalrymple, medico burlone, chiosa sornione: “Succede perché abbiamo paura dell’ignoto ma allo stesso modo del noto, e saltelliamo dall’uno all’altro in cerca di sollievo”.

Fonte
Dalrymple T. Fear of the known. BMJ 2010; 341: c3912.

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