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Come funziona la mente di Pinocchio?

mente pinocchioÈ appena stato pubblicato un volume che ci offre un affascinante excursus fra i meccanismi neurali e cognitivi che stanno alla base del mentire. Si tratta de La mente di Pinocchio. Neuroscienze fra memoria, bugie e fake news  del neuropsicologo e neurolinguista Gianfranco Denes, che in questo libro del Pensiero Scientifico Editore analizza i sistemi di memoria, le loro basi neuronali e funzionali nonché il modo in cui esse si instaurano ed evolvono.

L’autore si prefigge l’obiettivo di rispondere ad alcuni quesiti che da sempre interrogano la psicologia: quali sono le tecniche per distinguere se siamo di fronte a un bugiardo? Quando esattamente i bambini sono in grado di dire una bugia? Quali capacità cognitive entrano in azione? Quali sono i processi che sottostanno alla produzione di una bugia?

Mentre della verità si discute da secoli, spiega Denes, della bugia si è parlato molto meno. Quello che interessa al nostro autore è proprio l’individuazione del meccanismo per cui si dice la verità oppure no: “Dire la verità o una bugia si basa sulla memoria da cui recuperare un dato vero o fabbricarne uno nuovo. La nostra memoria, tuttavia, non è assimilabile a quella di un computer: non archivia, né restituisce intatte sequenze di eventi, ma piuttosto ne propone il prodotto di un’elaborazione, che talora non è fedele all’originale o è tenuto nascosto”. A ciò si aggiunga che la memoria non costituisce affatto un patrimonio comune, ciascuno di noi ha un ricordo assolutamente personale dello stesso evento. Pertanto, fatti salvi i casi in cui la perdita del dato mnesico dipenda da un danno cerebrale, la rievocazione di un evento è correlata alla singola individualità, potrebbe ad esempio risultare frustrante o dannosa, per cui chi rievoca potrebbe scegliere di falsificare il ricordo. La risposta falsa potrebbe, inoltre, essere causata da un lapsus o dall’utilità di raccontare “un falso verosimile e più utile o gradevole del vero”.

Come si vede, il campo di indagine affrontato da Denes – l’analisi dei meccanismi cognitivi e neurali che permettono la costruzione di una risposta falsa – è quanto mai molteplice e ricco di suggestioni anche per il lettore non specializzato. A questo riguardo, invitiamo a leggere con attenzione la bella prefazione di Francois Boller, a cui Denes dichiara di dovere moltissimo per la sua formazione di neuropsicologo, che in poche pagine riesce a trasmettere con sapienza la variegata complessità del tema.

Complessità che emerge con chiarezza nel breve racconto delle abitudini del cuculo che Boller ci riporta prima di affermare che in taluni casi l’arte di mentire è una necessità di vita: la femmina di Cuculus canorus “depone le uova nel nido di altri uccelli. Alla schiusa, il piccolo del cuculo si sbarazza apparentemente senza rimorso delle altre uova non ancora schiuse presenti nel nido, rimanendo quindi l’unico ospite del nido. I genitori adottivi vengono ingannati da questo comportamento e nutrono il cuculo per 2-3 settimane, come se fosse un membro della famiglia”.

Erica Sorelli
Ufficio Stampa Il Pensiero Scientifico Editore

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