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Come stanno gli studenti italiani?

In un articolo pubblicato sull’Italian Journal of Gender-Specific Medicine sono analizzate le principali differenze di genere nelle condizioni di salute, nei comportamenti correlati con la salute e nella salute percepita in un ampio campione di studenti universitari italiani, che hanno partecipato al progetto “Sportello Salute Giovani” (SSGP). Come strumento di indagine, è stato utilizzato il questionario dello studio Italiano “Health Behaviours in School-aged Children” (HBSC), modificato da un panel di docenti universitari ed esperti dell’Istituto Superiore di Sanità italiano al fine di adeguarlo alla fascia d’età universitaria. Il questionario finale, che consisteva di 93 domande a risposta multipla, è stato distribuito nelle università delle seguenti regioni: Lombardia, Veneto, Lazio, Marche, Molise, Sicilia, Sardegna.

Sono stati inclusi nello studio 8516 studenti universitari (il 67% donne), di età media di 22.2 anni (dai 18 ai 30 anni). Donne e uomini hanno mostrato significative differenze in quasi tutti i comportamenti correlati alla salute esplorati nello studio.

Abitudini alimentari.
Le ragazze sembrano essere più attente ad avere comportamenti sani. Mangiano più frutta e verdura, mangiano meno cibi pronti e hanno abitudini più regolari per quanto riguarda la frequenza dei pasti. Bevono inoltre meno caffè.

Peso e attività fisica. Ci sono più ragazze sottopeso, e più ragazzi sovrappeso. “È possibile che ciò sia dovuto soprattutto a fattori di natura culturale”, scrivono gli autori dell’articolo, “che favoriscono la magrezza nelle donne e una massa muscolare superiore negli uomini”. Infatti le donne tendono a vedersi in sovrappeso più spesso degli uomini (27.8% vs18.6%), mentre gli uomini pensano di pesare troppo poco più spesso (12.8% vs 6.2%). “È interessante il fatto che la percezione del peso corporeo in ragazze e ragazzi non è in linea con gli indici di massa corporea registrati dallo studio. Ci sono meno maschi a dieta rispetto alle donne, e una percentuale superiore di uomini ha espresso il desiderio di aumentare il proprio peso. Le donne fanno meno attività fisica. Tutti questi risultati”, riflettono gli autori, “sembrano mostrare la probabile influenza della cultura in questa sfera”.

Fumo (tabacco e marijuana). I maschi tendono ad avere abitudini meno sane anche in questo ambito. C’è una leggera superiorità nella percentuale di maschi che fumano sigarette (27.6% vs 21.9% fuma quotidianamente), che sono forti fumatori (16-25 sigarette al giorno) (18.7% vs 9.6% ) e che hanno fumato marijuana più di 40 volte nel corso dell’ultimo anno (9.4% vs 4.3). I ragazzi, infine, si mettono con più frequenza alla guida di un veicolo dopo aver esagerato nel consumo di alcol o dopo aver consumato stupefacenti.

Comportamenti sessuali. Le donne hanno il loro primo rapporto sessuale più tardi degli uomini e hanno una percentuale inferiore di rapporti occasionali. Gli autori sottolineano che una percentuale significativa di ragazze (18.5% ) e ragazzi (13.3%) universitari ha risposto di non aver avuto ancora il loro primo rapporto sessuale. Bassa la percentuale di malattie a trasmissione sessuale in entrambi i sessi.

Salute generale. Le ragazze si sottopongono più spesso a visite mediche. Hanno, inoltre, un livello inferiore di salute percepita e di soddisfazione per la vita, e infatti dichiarano più frequentemente di soffrire di sintomi collegati a fattori organici e/o psicologici.

Studio. Le ragazze si sentono più sotto pressione a causa dei loro impegni universitari rispetto ai loro colleghi. I ragazzi preferiscono studiare in compagnia più delle ragazze e hanno un maggiore apprezzamento dell’uso della tecnologia nello studio: una differenza che scompare, invece, quando si tratta di social network, più facili da usare.

Cosa suggeriscono tali risultati? “Una sostanziale differenza è stata trovata nelle abitudini alimentari, dove le donne sembrano prestare – generalmente – maggiore attenzione ai comportamenti salutari. Tuttavia, le donne mostrano di soffrire di più lo stress, di avere una minore capacità di accettare il proprio corpo e di avere un bassa percezione del proprio livello di salute”, conclude la ricerca.

E i ragazzi? “Hanno maggiore tendenza a sperimentare comportamenti rischiosi per la salute e minore consapevolezza dell’importanza di effettuare controlli andrologici. Sarebbe opportuno – commentano gli autori dell’articolo – creare strategie di promozione della salute e di prevenzione delle malattie specificamente mirati per la popolazione femminile e maschile al fine di affrontare in modo specifico le differenze osservate nel progetto.”

Arabella Festa

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