Un lettore degli Archives of Internal Medicine esprime riconoscenza agli autori di un articolo sull’inutilità di un determinato trattamento farmacologico in un particolare tipo di calcoli renali. Grazie ai risultati della ricerca ha modificato la sua pratica clinica con almeno due importanti vantaggi:
• evitare di esporre i soggetti a farmaci che non danno benefici ma che potrebbero avere effetti avversi,
• evitare spese sanitarie superflue, nel caso specifico si tratta di spese imponenti, dal momento che la patologia oggetto della ricerca riguarda milioni di persone tra Europa e America del Nord.
Lo scambio epistolare sugli Archives aiuta anche a capire quanto siano importanti le sperimentazioni sui farmaci con risultati negativi: lavori che, nonostante la loro rilevanza, raramente trovano spazio sulle riviste. Una revisione Cochrane del 2009 ha infatti evidenziato che “trial con risultati positivi (…) o percepiti come importanti o sorprendenti, o che indicano un effetto positivo del trattamento, avevano quasi il quadruplo delle probabilità di essere pubblicati rispetto a quelli con risultati non statisticamente positivi, o percepiti come poco importanti o che mostravano un effetto negativo o nullo del trattamento”.
E invece: utili insegnamenti possono provenire anche da fonti spesso neglette, come la sezione della corrispondenza delle riviste e i cosiddetti studi negativi.
Fonti
Veysman BD. Good research leads to better care. Arch Intern Med, 2011; 171: 1216.
Bellissant E. Good research leads to better care-Reply. Arch Intern Med 2011; 171: 1216-1217