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Due presentazioni da non perdere
Durante la “Settimana del buon vivere”, in corso nella provincia di Forlì-Cesena dal 4 al 10 ottobre, Laura Dalla Ragione ha presentato il libro La casa delle bambine che non mangiano. Un incontro a cui seguirà, venerdì 8 ottobre, un altro appuntamento dedicato al tema dei disturbi alimentari, con l’edizione Giganti d’argilla, in cui la psichiatra e psicoterapeuta affronta i risvolti al maschile del fenomeno, in rapida crescita.
Quale migliore occasione della “Settimana del buon vivere” per presentare un libro sui disturbi alimentari nei giovani? L’evento, promosso da Legacoop Forlì-Cesena, dall’Istituto Scientifico Romagnolo per la cura dei tumori, e dalla LILT Forlì-Cesena (Lega italiana per la Lotta contro i Tumori), ha ospitato il 6 ottobre un incontro dedicato al libro di Laura Dalla Ragione, La casa delle bambine che non mangiano. L’edizione, curata dal Pensiero Scientifico Editore, affronta tematiche e caratteri di un fenomeno che ha assunto i contorni di un’epidemia sociale e che coinvolge, oltre a chi vive questa diffusa condizione patologica, anche quanti (medici, infermieri, psicologi, ecc.) operano nei servizi.
Se aveste perso questo primo incontro romagnolo con l’autrice ed il suo libro, niente paura! Venerdì 8 ottobre, presso la sede ABA di Milano, si terrà un’altra presentazione da non perdere. Laura Dalla Ragione parlerà di un secondo libro scritto per il Pensiero, sempre in tema di disturbi del comportamento alimentare: Giganti d’argilla. L’incontro, organizzato con il patrocinio dell’Ordine degli Piscologi della Lombardia, alla presenza di Fabiola De Clercq (Fondatrice e Presidente ABA), sarà introdotto da Laura Ciccolini e Maria Barbuto, psicoanaliste e membri del Comitato Scientifico ABA. Il libro, scritto insieme a Marta Scoppetta, psichiatra del centro DCA Residenza Francisci di Todi, illustra la tendenza dei disturbi del comportamento alimentare ad allontanarsi dal loro stato di genere, per avvicinarsi sempre di più all’universo maschile. Giganti d’argilla spiega perché, improvvisamente, gli uomini non sono più immuni da questi disturbi. Siano questi “classici”, come anoressia, bulimia e disturbi da abbuffata compulsiva, che “nuovi”, come l’ortoressia e la bigoressia, più specifici del genere maschile, e che vedono in una certa cultura del benessere, dello sport e del mondo delle palestre i focolai a cui si ispira l’espressione di forme più moderne di disagio. Intercalate nel testo ci sono le voci, le lettere, le testimonianze di figli, madri, mogli, ognuno con la propria sofferenza iscritta nella sua biografia personale e familiare.