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Filippo Anelli: “Noi medici, siamo pronti a metterci a disposizione”

“Mi sembra doveroso il richiamo al giuramento professionale del nostro codice di deontologia medica”, dichiara Filippo Anelli, presidente FNOMCeO su ilpunto.it riferendosi alla drammatica situazione in Ucraina.

Secondo il rapporto fornito dal sistema di sorveglianza degli attacchi all’assistenza sanitaria dell’Oms, scrive Anelli, in seguito agli attacchi perpetrati ai danni di presidi di assistenza sanitaria ci sono stati 12 morti e 24 feriti (alla data del 13 marzo u.s.). Dato che, in prospettiva, risulta particolarmente allarmante se consideriamo la salute materno-infantile: dall’inizio della guerra in Ucraina si sono verificate più di 4300 nascite e si prevede che saranno 80.000 le donne ucraine che partoriranno nei prossimi tre mesi.

Parimenti, prosegue Anelli, non poche preoccupazioni desta la condizione delle persone anziane: “Una breve nota pubblicata nei giorni scorsi su una delle riviste del gruppo editoriale del Lancet ha sottolineato la terribile situazione di smarrimento e di stress nelle decine di migliaia di persone avanti negli anni che hanno superato i confini ucraini affollando le zone di frontiera di nazioni vicine”.

Riallacciandosi alla Convenzione di Ginevra, che per la protezione delle persone civili in tempo di guerra sancisce chiaramente che “gli ospedali civili organizzati per prestare cure ai feriti, ai malati, agli infermi e alle puerpere non potranno, in nessuna circostanza, essere fatti segno ad attacchi; essi saranno, in qualsiasi tempo, rispettati e protetti dalle parti belligeranti”, il presidente FNOMCeO si appella ai principi della solidarietà, della tolleranza e del rispetto tra uomini su cui la Convenzione si basa. E conclude affermando: “Come medici non possiamo tacere, non possiamo rimanere indifferenti a questa deriva disumana con il suo inaccettabile carico di morte e distruzione. (…) Abbiamo giurato di curare tutti, senza discriminazione alcuna (…) Siamo pronti a metterci a disposizione, e molti di noi già lo hanno fatto, per offrire il nostro aiuto sui territori colpiti o nell’accoglienza ai profughi, in particolare a coloro che necessitano di cure”.

Erica Sorelli

Ufficio stampa Il Pensiero Scientifico Editore

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