Cosa si nasconde dietro la mancata aderenza alle terapie? Prova a dare una risposta un editoriale pubblicato dal New England Journal of Medicine.
Con tassi di non aderenza che recenti studi stimano al 40% anche nel caso di terapie a costo zero per il paziente, con un impatto sulla spesa sanitaria Usa di 100 miliardi di dollari annui in ospedalizzazioni evitabili e 89.000 decessi l’anno solo considerando i farmaci anti-ipertensivi, è del tutto chiaro che il problema dell’aderenza alle terapie è di vitale importanza.
Come può incidere su questo problema la Riforma sanitaria di Barack Obama e cosa c’è dietro alla mancata aderenza alle terapie? La mancanza di coordinamento tra medici, soprattutto in caso di pazienti con comorbilità, è forse il male principale, e l’implementazione di cartelle cliniche elettroniche, software di prescrizione e database sanitari comuni potrebbe rivelarsi decisiva nel migliorare questo aspetto. Ci sono poi aspetti legati all’individualità dei pazienti, sui quali è più complesso intervenire.
“Sappiamo da molto tempo che migliorare l’aderenza alle terapie porta a significativi miglioramenti negli outcome clinici e a una sensibile diminuzione della spesa sanitaria”, spiega David M. Cutler della Harvard University, “ma quello che non sapevamo ancora era come fare per migliorarla. La riforma sanitaria appena varata dall’Amministrazione Obama con lo sviluppo dell’HIT (Health Information Technology), un migliore coordinamento dell’assistenza e i cambiamenti nel regime dei pagamenti stanno per creare – si spera – un’infrastruttura in grado di migliorare gli outcome di salute attraverso il miglioramento dell’aderenza”.
Fonte
Cutler DM, Everett W. Thinking outside the pillbox – Medication adherence as a priority for health care reform. NEJM 2010; doi: 10.1056/NEJMp1002305.