Ricorre oggi la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una violazione fondamentale dei diritti umani diffusa in tutto il mondo e in tutte le culture e che ad oggi non accenna a diminuire. Solo in Italia una donna su tre ha subito violenza, per un totale di 6 milioni e 743 mila donne. Ogni anno nel nostro Paese vengono uccise circa 100 donne dal partner o dall’ex.
Ma non si parla solo di violenze fisiche e sessuali: violenza è anche la denigrazione, la dipendenza e la costrizione economica, la mancanza di una reale equità sul lavoro e nelle retribuzioni, l’assenza di un sistema che permetta la conciliazione tra l’essere madre e la vita sociale. Violenza è anche la mortalità materna, come denuncia Amnesty International in questa giornata: ogni anno nel mondo muoiono più di 350mila donne per complicazioni legate alla gravidanza e al parto, e sono morti che potrebbero essere evitate con l’accessibilità alle cure mediche.
Nonostante le leggi e i diritti acquisiti negli ultimi anni, nessun Paese si salva dal registrare questa vergognosa statistica, fatta di segni fisici, talvolta mortali, o psicologici. In questa giornata, le principali associazioni umanitarie esortano l’Unione Europea a firmare e ratificare la Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica del Consiglio d’Europa, adottata nel maggio 2011 e giuridicamente vincolante ma non ancora ratificata da nessuno dei Paesi dell’Unione.