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Gli amori difficili
Ricerca e comunicazione possono andare d’accordo? Se ne discuterà alla Riunione annuale 2014 dell’Associazione Alessandro Liberati – Network Italiano Cochrane. Appuntamento venerdì 23 maggio, all’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano.
Invito al Convegno
C’è davvero di che preoccuparsi: il frutto di anni di lavoro e di grandi investimenti per la ricerca resta troppe volte inutilizzato dal personale sanitario, dai decisori, dai cittadini sani o malati. Quasi due milioni di articoli pubblicati ogni anno sulle circa 28 mila riviste scientifiche non sono sufficienti a trasferire le migliori evidenze nella pratica quotidiana, nell’assistenza al paziente o nella definizione di strategie efficaci di politica sanitaria: la ragione è molte volte in una insufficiente capacità di comunicare i risultati della ricerca.
Per questa ragione, l’Associazione Alessandro Liberati – Network Italiano Cochrane ha deciso di dedicare a questo argomento la propria Riunione annuale 2014. È un tema di grande attualità sul quale la Cochrane Collaboration si sta interrogando da tempo: del resto, è sempre più frequente che sia nei bandi di ricerca, sia nella determinazione del budget degli studi sia allocata una quota finalizzata alla pubblicazione e disseminazione dei risultati.
La complessità dell’ecosistema della comunicazione propone sfide nuove ai ricercatori. Da una parte, il compito di divulgare sembra facilitato; dall’altra, la ricchezza dei media e degli strumenti impone una conoscenza non superficiale dei diversi mezzi e delle opportunità che ciascuno teoricamente offre. Ed è proprio l’esigenza concreta di saperne di più che ci ha suggerito di dare al convegno un’impronta più pratica possibile: come usare i social media, come sfruttare la popolarità e la fruibilità del format di Wikipedia, come lasciare che siano le immagini e le infografiche a parlare, come interagire con un giornalista coscienzioso per metterlo nelle condizioni per raccontare la ricerca.
È probabile che una migliore comunicazione al pubblico si traduca anche in un più aperto confronto sui risultati della ricerca all’interno della stessa comunità scientifica e in una più precoce applicazione di quanto di utile sia scaturito dagli studi di buona qualità. Ed è con questo auspicio che vi invitiamo a discutere insieme a Milano il 23 maggio.