Il nuovo batte il generico. È il caso dell’apixaban la cui superiorità rispetto al warfarin nella fibrillazione atriale è stata dimostrata da ARISTOTLE. Presentato al Congresso dell’ESC, lo studio è stato pubblicato da una delle riviste medico-scientifiche più autorevoli: il New England Jornal of Medicine. Ma – si legge sul blog dell’agguerrita giornalista Alison Bass – le pagine della rivista fresche di stampa sono un esempio di come gli studi clinici finanziati dall’industria del farmaco e condotti da ricercatori con dichiarati conflitti di interessi sfornino prove distorte sulla superiorità di nuove molecole coperte da brevetto più costose dei generici.
A sollevare dei dubbi è Arnold Relman, professore emerito alla Harvard Medical School, che è stato direttore del NEJM dal 1977 al 1991. “This study was not well peer reviewed. Neither Dr. Marcia Angell (also a former editor of NEJM), nor I would have accepted this paper for publication.”
Relman fa notare due grandi omissioni nella discussione dei risultati nel paper. Una omissione è che il nuovo anticoagulante non aveva mostrato un’efficacia superiore al generico warfarin in 7000 pazienti arruolati in Europa. La seconda è che un terzo dei pazienti del braccio del warfarin non assumeva una dose terapeutica. Questo potrebbe spiegare i dati a favore del nuovo anticoagulante.
La Bass riporta che la pubblicazione di ARISTOTLE è secondo Relman un esempio del perché la dichiarazione dei conflitti di interessi non sia sufficiente per frenare o rallentare la bad or biased science. La soluzione? “Relman propone che le istituzioni mediche proibiscano di condurre ricerche sui farmaci ai membri delle loro facoltà che ricevono dalle aziende cospicui compensi per conferenze e consulenze.”
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Fonti
– New heart medication study was too flawed for publication, former journal editor says. Alison Bass’ blog, 23.09.2011
– Granger CB, Alexander JH, McMurray JJV, et al. Apixaban versus Warfarin in Patients with Atrial Fibrillation. NEJM 2011; 365: 981-92.