L’ultimo terrore dei “publishers” italiani accorsi anche ques’anno alla fiera di Francoforte è il last minute low cost che, dalla miriade di aeroporti di paese sparsi nella penisola, potrebbe far repentinamente atterrare la moglie in terra tedesca. “Sta’ là!!! Nun vie’ qua!!!” intima il signore in trench nascosto dietro un pilastro del portico della Halle 4. Katia ha già pronta la valigia e sta avvertendo il marito del proprio arrivo: “Che sorpresa, eh?” deve dirgli all’altro capo del telefono, ma lui resiste strenuamente, difendendo una serata che si preannuncia alquanto divertente.
Infatti, al Frankfurter Ops (una simpatica discoteca cittadina dove le cameriere lasciano intravedere “delikatessen” sassoni) c’è il party di lancio del nuovo romanzo di un giovane scrittore ligure, profondo conoscitore – nonostante la giovane età – del pittoresco mondo editoriale. “Il castello dei festini incrociati” è un’originale pochade ambientata in un falso antico maniero, location da favola per feste matrimoniali di “parvenues” delle periferie romane; la particolarità è nell’intreccio delle vite dei protagonisti delle nozze: tre o quattro matrimoni vengono contemporaneamente festeggiati e gli sposi si scambiano i partner sin dal primo giorno e – dalla prima notte di matrimonio – affrontano le durezze della vita con nuovi compagni.
“E’ una splendida metafora della casualità dell’esistenza”, sussurra Giovanna Casiraghi Cinelli, che ha fortemente voluto il volume, sostenendo l’autore nei dieci anni necessari alla sua stesura (ha iniziato a scrivere a 15 anni, confessa la Casiraghi Cinelli). “Un mondo at random” chiosa sornione l’autore Franco Zwingli sorseggiando uno Strega.