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Il farmaco come tracciante del Sistema sanitario: la parola a Nello Martini

Farmaci regole culturaIl Signor Cuf – così lo chiamava il ministro Giulio Tremonti – dialogherà con Michele Bocci, giornalista di Repubblica, presentando il libro Farmaci tra regole e cultura. L’incontro si svolgerà lunedì 12 dicembre 2022 nella sala Santa Chiara a Roma, in piazza Santa Chiara 14. L’appuntamento è alle 11 ed è probabile che il racconto si soffermi anche sugli importanti cambiamenti che il Governo intende introdurre nell’assetto dell’Agenzia italiana del farmaco.

Il nodo del problema – oggi come ieri, quando Nello Martini lavorò con determinazione per costruire un ente regolatorio indipendente dal Ministero della salute – è l’autonomia delle scelte di carattere tecnico dalla politica. “Era […] fondamentale separare di nuovo i ruoli, con la politica a indicare gli obiettivi strategici e i comparti tecnici a lavorare concretamente per raggiungerli” ricorda Martini nel suo libro. “Avevamo bisogno di un’agenzia indipendente che proponesse e governasse percorsi nuovi nella gestione dei farmaci. Non un’istituzione regolatoria tradizionale ma un’agenzia del farmaco moderna e a garanzia dei cittadini, dell’innovazione, dell’informazione e della ricerca, per cui il prezzo dei farmaci non doveva essere una variabile indipendente del mercato ma l’espressione del loro valore terapeutico per il Servizio sanitario nazionale e i pazienti”.

La storia iniziale dell’Aifa era riuscita nell’impresa di mostrare alla comunità scientifica non soltanto italiana quanto fosse delicato ma nel complesso praticabile il lavoro alla elaborazione delle regole e alla loro “manutenzione” in un ambito in continua evoluzione e pieno di incertezze, ci spiega Antonio Addis, per dieci anni componente della Commissione tecnico scientifica e autore della Presentazione del libro di Martini. “In questo – prosegue – l’attività dell’Aifa è stata l’esempio di un esercizio rigoroso ma anche flessibile, trasparente e corretto: una traccia del livello di maturità di un Paese e della sua capacità di governare la complessità.”

Sono cambiate le condizioni che resero necessario quel cambiamento? Indubbiamente, i tre anni di emergenza sanitaria conseguente alla pandemia hanno inciso profondamente sui rapporti tra politica e governo tecnico dei medicinali. Basti pensare alle difficoltà incontrate dalle commissioni di esperti dell’Agenzia: dal ridotto margine di manovra della Commissione tecnico scientifica in merito ai pareri su terapie per covid-19 di incerta efficacia ma riguardo le quali esponenti politici si esprimevano entusiasticamente anticipando la posizione degli esperti, alla scarsa fortuna della commissione di vigilanza sui vaccini il cui lavoro è stato interrotto nella fase più calda della pandemia.

“Spesso, purtroppo, ci si dimentica che il farmaco è un elemento che tocca tutte le variabili del sistema“, sottolinea Martini nel libro, scritto con la collaborazione di Fabio Ambrosino. A giudicare dalla decisione del governo, la politica non si è affatto dimenticata dell’importanza strategica dei medicinali: ed è per questo che l’obiettivo potrebbe essere proprio quello di un ritorno al passato, con un’Aifa che ricordi da molto vicino la direzione di un ministero della Salute…

 

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