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Il meraviglioso mondo del placebo
Sul British Medical Journal un articolo analizza il cosiddetto “placebo by proxy”: medici e familiari possono avere una risposta emotiva a un trattamento somministrato a un paziente e pensare che il trattamento stia aiutando il paziente perfino in assenza di qualsiasi beneficio fisiologico o indicazione da parte del paziente che il trattamento stia funzionando. Un fenomeno che può avere implicazioni per la pratica clinica, con pro e contro.
Gli autori riportano l’esempio di un ipotetico bambino con una malattia virale delle vie respiratorie superiori: i genitori sono convinti che abbia bisogno di un antibiotico, oppure il medico è convinto che i genitori sono convinti che sia necessario un antibiotico. L’antibiotico viene prescritto, e sono tutti più contenti, e si sentono meglio: padre, madre, figlio o figlia, fratello e sorella. L’antibiotico però è un “placebo impuro”, e ha anche degli effetti collaterali, per cui può essere dannoso.
Lo stesso ragionamento è applicabile, secondo gli autori, a molti casi di prescrizioni di sostanze psicotrope: spesso la loro efficacia viene valutata sulla base delle percezioni di chi le prescrive e dei familiari, piuttosto che su riscontri oggettivi.
La scelta migliore potrebbe essere dunque sfruttare l’effetto placebo “by proxy” senza placebo: potenziare cioè il beneficio psicologico di un trattamento, qualsiasi esso sia, motivando le persone coinvolte nella cura del paziente.
Sul magico effetto delle parole segnaliamo anche un articolo dell’American Heart Journal che riferisce i risultati di un esperimento condotto su due gruppi di persone con dolore toracico: è stato iniettato un placebo a entrambi i gruppi, ma in uno dei due gruppi l’iniezione è stata accompagnata da una comunicazione verbale sui benefici effetti della sostanza iniettata. Abbastanza prevedibilmente il gruppo che ha ricevuto il messaggio verbale si è sentito meglio; meno prevedibile il riscontro oggettivo: un leggero restringimento dei vasi cardiaci.
Fonti
– Grelotti D, Kaptchuk TJ. Placebo by proxy. BMJ, 2011, 343: d4345doi:10.1136/bmj.d4345.
– Rapid response, Jeremy Howick: A call to arms for taking proxy placebos seriously.
– Ronel J, Mehilli J, Ladwig KH, Blättler H, Oversohl N, Byrne RA, Bauer A, Schneider S, Linde K, Henningsen P, Lahmann C, Noll-Hussong M, Meissner K. Effects of verbal suggestion on coronary arteries: Results of a randomized controlled experimental investigation during coronary angiography. Am Heart J. 2011 Sep;162(3):507-11. Epub 2011 Aug 11
– Dr Placebo’s blog (Jeremy Howick): The power of belief to reduce pain and alter arteries, 21st September 2011.