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Il potere delle liste

Persino l’ordine in cui i sintomi delle varie patologie sono elencati ha un profondo impatto sulla natura delle autodiagnosi di chiunque di noi, quando per esempio si cercano informazioni sulla salute su internet. Un dato che emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science.

I ricercatori dell’ Arizona State University, dell’University of California-Irvine, dell’Ono Academic College e dell’University of Warwick, coordinati dalla psicologa Virginia S. Y. Kwan, hanno condotto due esperimenti sull’argomento.

Nel primo esperimento è stata presentata a un gruppo di studenti una lista di sintomi riferiti a una forma inventata di tumore, realizzata in tre diverse modalità:

▼3 sintomi comuni seguiti da 3 sintomi rari
▼3 sintomi rari seguiti da 3 sintomi comuni
▼1 sintomo raro alternato a 1 sintomo comune e così via.

Ai giovani è stato chiesto di selezionare dalla lista i sintomi provati in prima persona e di stimare con un numero la probabilità di essere affetti da questo presunto tumore.

Nel secondo esperimento è stata presentata a un gruppo di studenti una lista di 6 o 12 sintomi riferiti a una forma esistente di tumore (un meningioma, per la precisione) realizzata anche qui nelle consuete tre diverse modalità.

Nell’esperimento riguardante il tumore immaginario, gli studenti che hanno preso in esame la lista che alternava un sintomo raro e uno comune si sono dimostrati meno inclini a convincersi di essere affetti dalla patologia, mentre quelli che si sono trovati a ‘checkare’ più sintomi di seguito a causa della natura della lista hanno percepito un rischio molto elevato di malattia. Dal test sul meningioma invece è emerso che più la lista di sintomi è lunga, più chi la compila tende a rassicurarsi.

Spiega la Kwan: “Gli esseri umani tendono istintivamente a percepire un disegno coerente nelle coincidenze. Anche nel processo di autodiagnosi esiste un meccanismo psicologico che dipende dalla natura delle liste di sintomi che ci vengono presentate. Percepiamo un rischio personale più elevato se i sintomi più comuni (che quindi più facilmente anche noi proviamo) sono raggruppati assieme, e basta intervallarli con sintomi più rari per ottenere risultati completamente diversi: una cosa arbitraria come l’ordine in cui dei sintomi sono elencati in una checklist ha un impatto profondo sulla nostra percezione di malattia”.

Fonte: Wojcik SP, Miron-shatz T, Votruba AM, Olivola CY, Kwan SY. Effects of Symptom Presentation Order on Perceived Disease Risk. Psychological Science 2012; doi: 10.1177/0956797611432177

david frati

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