Utilizzare software che segnalino possibili interazioni riduce di circa il 20% la prescrizione di farmaci inappropriati ai pazienti anziani in ambito ospedaliero. Lo rivela uno studio pubblicato sugli Archives of Internal Medicine.
I ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center coordinati da Melissa Mattison nel 2005 hanno selezionato 18 farmaci comunemente prescritti e ai quali esistono alternative praticabili: quando un medico del BIDMC prescrive in corsia a un paziente over 65 uno di questi farmaci, un ‘warning’ lo avverte delle possibili interazioni. Se il medico intende comunque prescrivere il farmaco, è obbligato a motivare per iscritto la sua decisione per bypassare il blocco. Il monitoraggio di questo sistema per 3 anni e mezzo ha mostrato che le prescrizioni dei 18 farmaci ‘sensibili’ sono scese da 11,56 al giorno di media a 9,94 – una diminuzione di circa il 20%. “Sappiamo da sempre che alcuni farmaci comunemente prescritti possono arrecare seri danni ai pazienti anziani”, spiega la Mattison, Associate Director of Hospital Medicine al BIDMC e Instructor of Medicine alla Harvard Medical School. “Ma poiché la stragrande maggioranza dei medici non sono specializzati in Geriatria, non si rendono sempre conto di quali rischi si corrono. Noi abbiamo dimostrato che se un software avverte i medici delle possibili interazioni tra farmaci, le prescrizioni ‘sensibili’ crollano quasi immediatamente”.
Fonte: Mattison MLP, Afonso KA, Ngo LH, Mukamal KJ. Preventing Potentially Inappropriate Medication Use in Hospitalized Older Patients With a Computerized Provider Order Entry Warning System. Arch Intern Med 2010; 170:1331-1336.