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La dislessia, risorsa preziosa e non identità deficitaria

Oggi parliamo di novità editoriali, quelle che di solito arrivano in libreria e che si possono andare a sfogliare e acquistare direttamente sul banco dei nuovi arrivi. In questo periodo la procedura è… un po’ più complicata (diciamo così), ma chi lo desidera può ugualmente ordinare i libri online. Tra gli ultimissimi pubblicati dal Pensiero Scientifico Editore, segnaliamo il libro del mese di aprile: La dislessia. Dalla scuola al lavoro nel terzo millennio di Rossella Grenci.

L’autrice parte dall’assunto che la dislessia non è un disturbo, ma una neurodiversità e ci accompagna in un ampio percorso che illustra gli ultimi studi sui profili neurologici e sui profili cognitivi di nativi digitali e dislessici. Molta attenzione viene prestata alla scuola perché, nonostante in Italia la legge 170/2010 abbia aperto le porte a una conoscenza più sistematica della dislessia, è proprio la scuola ad avere le maggiori difficoltà ad innovarsi. La dislessia, suggerisce Rossella Grenci, se correttamente inquadrata, potrebbe essere lo spunto per ripensare la didattica del terzo millennio.

Grenci ci accompagna poi nel mondo del lavoro, che si presenta frequentemente come un altro ostacolo per gli adulti dislessici, mentre potrebbe avvantaggiarsi delle potenzialità che variamente li caratterizzano: creatività, immaginazione, capacità di presentare punti di vista inediti e di valorizzare un approccio visivo, spirito imprenditoriale e innovativo accompagnano infatti molto spesso la dislessia.

Il volume si chiude con il racconto di storie, testimonianze e interviste di artisti, imprenditori e scienziati dislessici, noti e meno noti, a dimostrazione delle possibilità di successo legate alla dislessia, perché quest’ultima cominci a essere considerata una risorsa preziosa e non più un’identità deficitaria.

Dal punto di vista prettamente grafico, La dislessia di Rossella Grenci presenta caratteristiche studiate ad hoc per rendere comprensibili le difficoltà di lettura dei dislessici anche al vasto pubblico dei lettori che dislessici non sono. Il progettista grafico del libro, Fabrizio M. Rossi dello studio Ikona (Ikona.net), ha spiegato in una nota come ha proceduto nella realizzazione del progetto: “Il libro è stato realizzato secondo criteri progettuali di alta leggibilità, tenendo conto delle modalità di lettura dei dislessici. Il progetto ad alta leggibilità si rivolge a un tempo alla persona dislessica, ma anche al lettore senza problematiche particolari e alla platea di “cattivi lettori” che si riscontra essere in costante aumento. Il testo è stato composto a bandiera sinistra, senza la sillabazione a fine riga. La dimensione del carattere e l’interlinea sono generosi, così come i margini. È stato utilizzato il carattere TestMe nelle sue varianti attualmente disponibili, affiancato dal carattere Titillium per gli interventi in corsivo. Il disegno del carattere, in entrambe le famiglie e in tutte le varianti è pensato per risolvere problemi di riconoscimento quali, ad esempio, quelli dovuti alla specularità di lettere come: q – p, d – b, o cifre come 6 – 9 e alla somiglianza di lettere come n – m”.

Erica Sorelli
Ufficio Stampa Il Pensiero Scientifico Editore

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