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La via della pace passa dalla salute
“Di fronte al militarismo e alla guerra ci possono essere due differenti posizionamenti: il rifiuto pacifista, assoluto e categorico, oppure un atteggiamento possibilista, secondo il quale è necessario procedere a una valutazione specifica prma di formulare un giudizio a favore o contro. Credo che siano le persone che seguono quest’ultimo approccio a poter trarre il maggiore profitto personale dalla lettura di questo saggio”, così comincia il libro Guerra o salute. Dalle evidenze scientifiche alla promozione della pace di Pirous Fateh-Moghadam, medico epidemiologo presso il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento.
Il volume ha un obiettivo preciso che consiste nel proporre un metodo, dei criteri e delle evidenze scientifiche che possano costituire una sorta di guida per trovare un posizionamento autenticamente umanitario. E questo non solo rispetto alla guerra in corso in Ucraina, che rappresenta lo scenario in cui il libro è stato scritto, ma anche rispetto al militarismo che caratterizza il nostro tempo, di cui i recenti eventi a Gaza e in Israele sono solo gli ultimi esempi in ordine di tempo.
Quale sia la forza straordinaria del nesso tra pace e salute – e dunque tra guerra e salute – ce lo spiega Nicoletta Dentico nella prefazione che ha scritto al libro quando afferma: “Il nesso tra pace e salute del resto è incardinato nel preambolo della Costituzione dell’Oms e mai come oggi, quando tutti i nodi fallimentari della globalizzazione vengono al pettine e ci troviamo sgomenti davanti a un groviglio di emergenze planetarie – la nuova ondata di violenze belliche appunto, le braci di nuove silenti pandemie sanitarie, la pandemia della fame nel mondo, lo strutturarsi di metastasi sempre più insoffribili di esclusione sociale, il surriscaldamento climatico, lo sradicamento di consistenti masse di popolazione – mai come oggi, dicevo, occorre riprendere in mano quella intuizione per affrontare la complessità delle interconnessioni tra queste crisi esistenziali.”
Secondo Fateh-Moghadam assumere il punto di vista sanitario aiuta anche a prefigurare un percorso di fuoriuscita dall’attuale disordine globale verso un mondo più pacifico, resiliente ai cambiamenti climatici, in grado di assicurare salute e benessere per tutti. In questo tempo buio e dominato dalla violenza, in cui la pace diventa più urgente di sempre, perseguire l’obiettivo della salute dei cittadini diventa un modo per promuovere la sostenibilità planetaria.
Erica Sorelli
Ufficio Stampa Il Pensiero Scientifico Editore