Anoressia, bulimia e binge eating disorder. In Italia ne soffrono circa tre milioni di persone, soprattutto giovani. Alcuni definiscono la diffusione dei disturbi alimentari un’epidemia sociale. La buona notizia è che negli ultimi anni sono stati identificati trattamenti efficaci: la possibilità di guarire c’è. “Quando c’è un disturbo alimentare c’è sempre qualcosa dietro che lo motiva. Bisogna aver voglia di osservare in maniera completa la persona”, racconta Laura Dalla Ragione sul Senti chi parla che in un lungo articolo raccoglie diverse voci di chi si trova ogni giorno ad affrontare questi disturbi e che si impegna per superarli incontrando diversi ostacoli. Il primo fra tutti è quello della disomogeneità tra le diverse regioni nell’accesso a servizi mirati.
Per far fronte a quella che è una vera e propria epidemia, che non sembra arrestarsi è fondamentale una rete a maglie molto fitte. Come quella nata in Umbria per volontà di Laura Dalla Ragione che, sulla spinta psicologa canadese Peggy Claude Pierre, ha fondato a Todi nel 2003 la prima struttura residenziale pubblica extraospedaliera dedicata ai disturbi del comportamento alimentare con un approccio terapeutico innovativo. Un centro esemplare, il primo di una rete di servizi umbra che è un’eccezione, non la regola.
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