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L’emergenza Covid-19 dal punto di vista dei cardiologi

La redazione di Cardioinfo in tempo di Covid-19 non solo non smette di lavorare ma raddoppia l’impegno a veicolare contenuti utili realizzando brevi interviste video ai medici cardiologi coinvolti in prima linea nel fronteggiare l’emergenza. Ciascuna di esse, contiene informazioni e contenuti utili non solo per i colleghi, ma anche per i cittadini che in questo frangente hanno più che mai bisogno di ricevere notizie e dati scientifici autorevoli e rigorosi. Inoltre, mano a mano che i giorni passano e le videointerviste aumentano, è interessante notare come i contenuti delle domande cambino e come il tenore delle risposte e delle testimonianze si trovi a mutare.

In ordine sparso e volutamente non cronologico, segnaliamo alcune delle interviste video degli ultimi giorni.

Michele Senni, direttore dell’UOC Cardiologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo – che essendo situato in una delle aree maggiormente colpite dall’epidemia è diventato un modello di riferimento per la gestione dell’emergenza legata al nuovo coronavirus – ha risposto alle domande della redazione dal suo isolamento domiciliare per essere risultato positivo al virus. Senni ha raccontato l’evolversi della situazione presso il suo centro e il suo reparto e, in chiusura ha offerto un suggerimento a tutti i medici che stanno cominciando solo ora ad affrontare le conseguenze dell’epidemia.

Stefano Urbinati, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia e Unità Coronarica dell’Ospedale Bellaria e Presidente dell’Italian Federation of Cardiology, si è concentrato sul problema dell’emergenza posti letto in tempo di Covid-19. Come vediamo, Urbinati aveva sollevato già da alcuni giorni il problema dei posti letto, oggi alla ribalta dopo la decisione del Presidente della Regione lombarda di affidare a Bertolaso l’allestimento di un ospedale milanese interamente dedicato ai pazienti Covid-19 in un padiglione della Fiera al Portello.

Giancarlo Marenzi, direttore dell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) dell’IRCCS Centro Cardiologico Monzino di Milano, focalizza l’attenzione sulla continuità di cura e sull’impatto che l’emergenza Covid-19 ha sugli accessi alla struttura ospedaliera. L’epidemia scatenata dalla diffusione del virus sars-cov-2 ha avuto un forte impatto sull’organizzazione degli ospedali della Lombardia e di molte altre aree del Nord Italia, con diversi reparti che sono stati convertiti a terapie intensive.

Giuseppe Galati, dell’Unità Scompenso Cardiaco dell’Ospedale San Raffaele di Milano, sottolinea come l’emergenza Covid-19 richieda l’impegno congiunto di strutture pubbliche e private. Anche quest’ultime, infatti, si sono dovute riorganizzare per accogliere i pazienti risultati positivi al nuovo coronavirus, creando nuovi posti letto di terapia intensiva e attivando percorsi specifici per i soggetti affetti da patologie cardiovascolari.

Francesco Saia, dell’UO Cardiologia – Galiè, dichiara come fino al momento in cui è stata realizzata l’intervista video, presso il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna sia stato possibile garantire la continuità assistenziale dei pazienti cardiopatici, anche se alcune prestazioni ambulatoriali o programmate sono state necessariamente rinviate. Al momento, afferma Saia, non è stato necessario interrompere gli studi clinici, ma l’organizzazione delle visite di follow up potrebbe verosimilmente richiedere delle modifiche a seconda dell’evoluzione dell’epidemia.

Altre interviste seguiranno…

Erica Sorelli
Ufficio Stampa de Il Pensiero Scientifico Editore

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