Come valutare il prestigio di una pubblicazione scientifica? Non c’è solo l’impact factor. David Tovey, editor in chief della Cochrane Library, lo illustra bene in un editoriale sull’impatto del Cochrane Database of Systematic Reviews (CDSR).
L’impatto si può misurare sulla base dell’utilizzo: le revisioni Cochrane sono ampiamente usate da agenzie nazionali e internazionali, dall’OMS, da gruppi impegnati nell’elaborazione di linee guida, nonché da pazienti, operatori e operatrici sanitari, quale sostegno per prendere decisioni. La Cochrane Library ha inoltre registrato in un anno un aumento del 19% delle visite, con più di 1 milione di hit al mese, una ricerca sul sito ogni secondo, la visione di un abstract ogni 2 secondi e di un testo completo ogni 3 secondi.
Un’altra misura dell’impatto è data dalla diffusione: le persone che collaborano alla redazione delle revisioni Cochrane provengono da più di cento paesi e nel 2009 le revisioni sono state citate da autori e autrici provenienti da 85 paesi. Da sottolineare che c’è poca sovrapposizione tra i lavori più citati e quelli con il maggior numero di accessi; un dato che suggerisce che le priorità di chi fa ricerca e delle altre persone che usano il database sono diverse.
Sì, ma l’impact factor?
E’ in continua crescita: il dato numerico, 5.65, da solo, può essere poco significativo. Lo è molto di più se lo si contestualizza: un valore di 5.65 “significa” che il CDSR è undicesimo tra le riviste comprese nel gruppo delle pubblicazioni di medicina generale, lo stesso di NEJM, Lancet, JAMA, BMJ. Non poco, considerato che è solo il terzo anno che viene attribuito l’impact factor al database Cochrane.
Il messaggio dunque è, come dice il Lancet: “E’ ora di prestare maggiore attenzione al Cochrane Database of Systematic Reviews, e meno attenzione ad alcuni concorrenti più noti”.
Fonte:
Tovey D. Impact of Cochrane Reviews [editorial]. The Cochrane Library 2010 (7 July).