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L’iPad sedurrà il medico?
L’iPad può diventare l’ideale compagno di lavoro elettronico del medico? “Nel mercato dell’assistenza ospedaliera in fase acuta credo sia difficile che venga adottato su vasta scala”, sostiene John Moore sul sito Mobihealthnews. “Non possiamo considerarlo fino in fondo un dispositivo mobile e non è abbastanza grande per le applicazioni di terapia intensiva. Ha un grande potenziale dal punto di vista formativo: pensate alla Anatomia del Grey sull’iPad!“
Il parere del direttore al Chilmark Research è condiviso da Iltifair Husain, un blogger tra i più ascoltati quando si discute di informatica medica: “lo sfruttamento dell’opportunità iPad da parte degli editori universitari di medicina è solo una questione di tempo”.
Il 2 febbraio il Wall Street Journal ha annunciato la partnership tra la ScrollMotion e McGraw-Hill. La prima è una delle società più attive nel campo dello sviluppo di applicazioni e la seconda è l’editore dell’Harrison. “Nonostante la mancanza di una fotocamera, l’iPad spingerà la sanità lontana dagli uffici e distante dal desktop”, ha dichiarato Ted Eytan di Kaiser Permanente, una tra le organizzazioni di assistenza sanitaria più efficienti del nord America.
Molti pareri entusiasti ma anche qualche dubbio.
Secondo John D. Halamka per diventare inseparabile dal medico un aggeggio elettronico dovrebbe…
1. pesare meno di mezzo chilo
2. avere una batteria che duri 8-12 ore
3. poter cadere in terra senza rompersi
4. avere una tastiera comoda, il riconoscimento vocale o una precisa interfaccia touch
5. fornire una piattaforma articolata di applicazioni per l’assistenza sanitaria.
Per il Chief Information Officer della Harvard Medical School, netbook e laptop sono troppo pesanti, troppo grossi e hanno batterie inadeguate. L’iPhone è troppo piccolo per garantire un’immissione di dati affidabile. Kindle è una gran cosa ma non è una piattaforma flessibile per applicazioni orientate alla sanità. “Sul mercato, l’iPad è il più vicino a questi requisiti”, scrive Halamka sul suo blog sottolineando i difetti di non poter scattare fotografie cliniche e fare videoconferenze. “Caricare dati con il touch screen portando i guanti potrebbe essere complicato” e, prosegue, potrebbe essere difficile da disinfettare. Vedremo chi ha ragione. Certo, come lo stesso Steve Jobs dichiarò nel… secolo scorso a Rolling Stone, “c’è bisogno di una combinazione davvero speciale di tecnica, talento, business, marketing e fortuna per apportare dei cambiamenti significativi nel nostro settore”.