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Medici leader nell’innovazione
Nel sistema sanitario sono state introdotte diverse nuove tecnologie, così come nuovi modi di fare diagnosi, nuovi farmaci, nuove strategie per personalizzare la terapia. Introdurre l’innovazione richiede uno sforzo considerevole da parte dei decisori sanitari. Infatti, ogni innovazione può avere un impatto in termini di alterazione dei percorsi diagnostici e clinici, ma anche in termini di processi, strutture organizzative, fornitura di servizi e interventi, costi.
Di fronte a questi continui cambiamenti, è necessario sostenere la crescita di medici leader in questo ambito: lo sviluppo della leadership dovrebbe iniziare già alla facoltà di medicina, spiega Paolo Cornaglia Ferraris su Recenti Progressi in Medicina. Come? I sistemi sanitari dovrebbero identificare potenziali leader, caratterizzati da intelligenza, cultura medica profonda, umanità e passione, coinvolgendoli in task force, comitati, squadre in ritiro periodico, protetti dall’influenza dell’industria farmaceutica, programmi di formazione esperienziale. Grazie alla formazione relativa agli aspetti organizzativi, di comunicazione e di team building, i nuovi leader medici possono padroneggiare competenze chiave come la pianificazione strategica e la gestione del cambiamento.
“Il nostro sistema sanitario dovrebbe rendere lo sviluppo della leadership medica una priorità organizzativa”, conclude Cornaglia Ferraris. “Identificare e supportare i leader emergenti, evitando che fuggano all’estero, abbinare con cura i leader con i ruoli e sostenere i nuovi leader durante i processi di insediamento, tutoraggio e monitoraggio, aiuterebbe a colmare il ritardo di leadership nell’assistenza sanitaria e l’enorme divario tra le varie parti del nostro paese. Il sistema sanitario che utilizza strategie del tipo di quelle descritte, si posizionerà al meglio, per raggiungere l’efficienza e l’efficacia organizzativa necessaria a distribuire i benefici delle novità farmacologiche e tecnologiche a tutti, senza limiti di censo e senza moltiplicare i costi, con il che renderebbe ogni sforzo insostenibile”.