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Nasce il Laboratorio su Salute e Sanità, rete interdisciplinare con respiro internazionale

La pandemia non si è ancora esaurita, la crisi economica e l’inflazione colpiscono in modo pesante e disuguale i cittadini italiani, il conflitto tra Russia e Ucraina non accenna a risolversi. Sullo sfondo, l’emergenza climatica ogni giorno che passa si rende più evidente e minacciosa. Ci sarebbero ragioni sufficienti per uscire dagli ultimi tre anni con sentimenti di solidarietà profondamente rafforzati. Con la consapevolezza della centralità del diritto alla salute e all’accesso all’assistenza sanitaria. Al contrario, c’è un forte pericolo di uscirne addirittura peggiori.

Per affrontare i problemi straordinari di ordine sanitario scatenati dalla pandemia sono state prese contromisure sostanzialmente “tecniche”, privilegiando risposte spesso condizionate da decisioni assunte in base a conoscenze continuamente in divenire – e dunque incerte – che sono state difese con granitica sicurezza, col risultato di disorientare cittadini e malati e conseguentemente di minare la credibilità del sistema sanitario.
Pensiamo, per esempio, alle dinamiche che sono state all’origine delle varie modalità con cui si è sviluppata la ricerca sui vaccini, le dinamiche con cui si è realizzata la loro produzione e infine i criteri con i quali le istituzioni li hanno acquistati – dinamiche, tutte, pesantemente influenzate da un’agenda scritta quasi esclusivamente dall’industria farmaceutica.
Pensiamo al fatto che la gestione delle risorse e la programmazione ordinaria del Fondo sanitario non sembrano in grado di affrontare in modo sistematico i problemi della sanità italiana, non sono affiancate da un dibattito pubblico e da una visione all’altezza delle sfide, mentre si allargano gli spazi per la sanità privata.

Nonostante le inchieste di diversi media e un confronto troppe volte riservato agli “esperti”, servono linee di ricerca coordinate, interpretazioni condivise dei processi in corso negli ultimi decenni, proposte di possibili alternative.
Il Laboratorio su salute e sanità vuole proporsi come una rete interdisciplinare per condividere analisi, costruire interpretazioni comuni e sviluppare alternative per le politiche su salute e sanità in Italia, in una prospettiva internazionale.  Con l’obiettivo di sopperire efficacemente alle carenze individuate posto che, come scrivono i promotori di Laboss, “fa fatica ad affermarsi un progetto complessivo e di ampio respiro capace di prospettare una politica per la salute incentrata sui punti fermi dell’universalismo, della prevenzione, della globalità delle cure e dell’omogeneità di copertura, dell’equità di accesso, dell’uniformità territoriale, della funzione pubblica, dell’aumento delle risorse per il Servizio sanitario nazionale, della programmazione, dell’implementazione dei servizi socio-sanitari”.

L’approccio a questi temi vuol essere multi e interdisciplinare, integrando prospettive diverse e competenze complementari, dalla storia, alla sociologia, all’economia, alla medicina, all’epidemiologia, alla demografia, al diritto, alla filosofia, alle scienze ambientali, alla scienza della politica. Il comitato promotore di Laboss è formato da Giuseppe Costa, Nicoletta Dentico, Marco Geddes da Filicaia, Chiara Giorgi, Gavino Maciocco e Maria Giovanna Vicarelli.
A supporto del comitato promotore, vi è il comitato scientifico in cui figurano Vittorio Agnoletto, Teresa Andreani, Luca De Fiore, Nerina Dirindin, Piergiorgio Donatelli, Annarosa Favretto, Francesco Forastiere, Silvio Garattini, Guido Giarelli, Elena Granaglia, Elena Granata, Massimo Livi Bacci, Luca Negrogno, Francesco Pallante, Emmanuele Pavolini, Benedetto Saraceno, Maria Elisa Sartor, Carlo Saitto e Francesco Taroni.

I primi appuntamenti di formazione e approfondimento programmati da Laboss sono due incontri a Firenze (6 maggio) e a Roma (17 giugno) e una tre giorni residenziale a Fiesole (6-8 settembre 2023).

Erica Sorelli
Ufficio Stampa Il Pensiero Scientifico Editore

 

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