Il numero di agosto della rivista Evidence-based Medicine si apre con l’editoriale del nuovo direttore, Richard Saitz, che sostituisce Paul Glasziou, alla guida della testata per quindici anni.
Saitz coglie l’occasione per fare il punto sull’EBM (la disciplina) e EBM (la rivista): la prima ha superato la fase della fondazione e dell’adolescenza; è oramai evidente l’esigenza di trovare dei criteri per organizzare e valutare l’esplosione dell’informazione degli ultimi anni.
Ora la sfida consiste nel trasferimento delle evidenze nella pratica e nelle politiche sanitarie. E’ sempre più una questione di valori, preferenze, convinzioni, sostiene Saitz, come dimostrano le recenti controversie sullo screening per il tumore al seno e i vaccini. Il personale sanitario, le pazienti e i pazienti vogliono buone evidenze, ma vogliono anche sapere cosa farne.
EBM (la rivista) vuole accompagnare l’evidence-based medicine nel passaggio all’età matura, e intende farlo con la selezione, la sintesi e il commento degli articoli che hanno le maggiori possibilità di avere rilevanza clinica per la medicina praticata dai medici di medicina generale, i medici di famiglia e gli internisti.
Un compito per il quale Saitz dovrebbe essere perfettamente preparato, è stato infatti per tre anni vicedirettore del Journal Watch General Medicine, uno dei principali bollettini di informazione medica internazionali.
Fonti
Saitz R. Evidence-based medicine: time for transition and translation (to practice). Evid Based Med 2010;15:103-104.
Glasziou P. Jottings. Evid Based Med 2009;14:162.
Solomon J. New look Evidence-based Medicine. Evid Based Med 2010;15:2.