Quasi il 10% dei medici di Medicina Generale statunitensi ha dovuto affrontare un conflitto di qualche tipo con una struttura ospedaliera religiosa riguardo agli aspetti etico-religiosi dell’assistenza ai pazienti. Il dato arriva da uno studio pubblicato dal Journal of General Internal Medicine.
I ricercatori dell’University of Chicago coordinati da Debra B. Stulberg hanno interpellato un campione significativo di medici di base Usa: è emerso che il 43% di loro hanno svolto il loro lavoro in ospedali religiosi e che il 19% di loro durante questa esperienza è entrato in attrito con le policies religiose. L’85% degli interpellati ritiene che in presenza di conflitti simili il medico debba ‘dirottare’ i pazienti verso ospedali non religiosi. Spiega la Stulberg: “Le strutture ospedaliere a carattere religioso rappresentano quasi il 20% del Sistema Sanitario statunitense, eppure sappiamo ancora poco su quanto e come le policies religiose influiscono sull’assistenza sanitaria. Questo studio è il primo che affronta la questione sistematicamente, e mette in evidenza che i medici di Medicina Generale vedono di routine pazienti che affrontano questioni legate alla salute riproduttiva o al fine vita che possono subire restrizioni nelle strutture ospedaliere religiose”.
Fonte: Stulberg DB, Lawrence RE, Shattuck J, Curlin FA. Religious Hospitals and Primary Care Physicians: Conflicts over Policies for Patient Care. Journal of General Internal Medicine 2010; DOI: 10.1007/s11606-010-1329-6.