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Per un nuovo “sguardo” sulla salute

Sguardo di donna – uno sguardo inquieto che affronta i temi profondi dell’esistenza umana, la vita, la morte, l’amore, il corpo, conflitti e sofferenze – è la mostra fotografica allestita alla Giudecca, a poca distanza dall’Isola di San Giorgio, a Venezia, dove è stata presentata la prima rivista scientifica italiana dedicata alla medicina di genere, The Italian Journal of Gender-Specific Medicine, pubblicata da Il Pensiero Scientifico Editore con il contributo di Novartis.

gender-medicine-journal_400x540L’inaugurazione si è svolta nell’ambito dell’XI edizione di The Future of Science, organizzato dalle Fondazioni Umberto Veronesi, Silvio Tronchetti Provera e Giorgio Cini e dedicato alla Medicina di precisione. The Italian Journal of Gender-Specific Medicine ospiterà articoli eminentemente scientifici che applicano la “lente di genere”, uno “sguardo” che includa le specificità femminili e maschili in ogni ambito della salute, dalla sperimentazione alla terapia, dalla diagnostica alle strategie di prevenzione, alle politiche sanitarie; verrà dato grande spazio anche all’attualità e al sociale con segnalazione di eventi, iniziative formative, report congressuali; inoltre, la testata pubblicherà interviste a esperti e a esponenti della Sanità istituzionale e regionale, aggiornamenti in fatto di legislazione nazionale ed europea.

La rivista si rivolge a tutte le persone interessate ai temi della medicina genere-specifica: personale medico, esperte e esperti in ricerca clinica, farmacologia, economia e bioetica, decision-maker, dirigenti sanitari/e. L’obiettivo condiviso dai suoi promotori è favorire la diffusione della “cultura” di genere nell’ambito della medicina, nonché promuovere l’aggiornamento professionale e la formazione di esperte ed esperti in medicina genere-specifica.

A presentare la nuova iniziativa editoriale c’erano le due editor, Giovannella Baggio (Ordinario di Medicina di Genere, Università di Padova, Direttore UOC di Medicina Generale, AO di Padova) e Flavia Franconi (Ordinario di Farmacologia Cellulare e Molecolare, Università di Sassari, Vice Presidente e Assessore alle Politiche della Persona, Regione Basilicata) e Delia Colombo (Value & Access Head Novartis Farma Italia), del board scientifico. Chiara Tonelli, in qualità di presidente del comitato scientifico, ha portato i saluti della Fondazione Umberto Veronesi. C’è stata poi una gradita incursione da parte di un’altra componente del board, Kathleen Kennedy Townsend (ex-Vicegovernatrice del Maryland e primogenita di Robert Kennedy ed Ethel Skakel Kennedy). All’inaugurazione presenti anche altri due componenti del board, Walter Malorni (Istituto Superiore di Sanità) e Anna Maria Moretti (Presidente del Gruppo Italiano Salute e Genere, GISeG).

Perché è necessario un approccio genere-specifico alla medicina?

“Uomini e donne non sono uguali di fronte alle malattie”, spiega Baggio, “la medicina di genere, o meglio la medicina genere-specifica, è in tal senso rivoluzionaria perché non si limita a studiare le differenze tra maschi e femmine, uomini e donne, ma ne riconosce e valorizza le differenze e le similitudini: è in buona sostanza una medicina ‘equa’ per tutti e due i sessi e per tutti e due i generi, in tal senso è innovativa nell’ambito del pianeta salute. Oggi la medicina non può più permettersi di curare uomini e donne nello stesso modo: i dati della letteratura scientifica pubblicati negli ultimi anni evidenziano importanti differenze tra uomo e donna rispetto alle malattie, alla loro evoluzione e all’esito delle stesse, alla risposta e all’utilizzo dei farmaci.”

Nonostante le differenze tra uomini e donne, “fino ad oggi gli studi clinici sono stati condotti prevalentemente su campioni di popolazione maschile all’interno dei quali le donne erano poco o nulla rappresentate”, osserva Franconi, “per cui le evidenze della ricerca eseguita sul maschio vengono applicate alle donne in modo inadatto e a volte inappropriato, quindi più soggette a errori. Infatti, sappiamo che le donne vanno incontro a più effetti collaterali rispetto agli uomini, proprio perché i farmaci sono stati studiati prevalentemente nei maschi. Ciò si traduce, di conseguenza, anche in più ricoveri ospedalieri, nuove terapie e quindi maggiori costi”. È arrivato dunque il momento di “colmare un vuoto culturale che non ha più ragione d’essere, considerati gli importanti sviluppi che la Medicina di genere sta vivendo in questi ultimi anni sia negli USA che in Europa”, aggiunge Colombo, e “questa rivista si propone di inserire il passaggio da una medicina a misura di maschio a una medicina genere-specifica in un discorso più globale che coinvolge oltre alle variabili biologiche anche quelle ambientali e sociali, dalle quali possono altrettanto dipendere le differenze dello stato di salute tra i due generi”

Sono intervenute anche due rappresentanti del mondo dello sport e dell’informazione: l’ex pallavolista della nazionale di pallavolo Maurizia Cacciatori e la giornalista del Tg2 Maria Concetta Mattei, che con le loro domande ed esperienze hanno dimostrato come un approccio genere-specifico interessi e coinvolga non solo specialiste e specialisti.


Per saperne di più…

Il sito della rivista: www.gendermedjournal.it

La presentazione della rivista a Venezia: il video a cura di Medicina e Informazione

Videointervista a Giovannella Baggio, editor: Dalla medicina di genere alla medicina genere-specifica

Videointervista a Mariapaola Salmi, editor in chief: La salute di genere, una proposta per il futuro

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